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San Severino Marche, domenica 27 aprile 2014
PER IL 25 APRILE LA CITTA’ HA OSPITATO LA CELEBRAZIONE PROVINCIALE







“Non disperdiamo quel vento che soffiò il 25 aprile, non dimentichiamo”. Questo l’appello lanciato dal sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini, a conclusione dell’intervento di saluto pronunciato in occasione della celebrazione provinciale del 69esimo anniversario della Liberazione d’Italia e del 70esimo delle Marche. Alla cerimonia, voluta dalla Prefettura, dalla Provincia, dall’Anpi, dai Comuni di Macerata e San Severino Marche, dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea, da Cgil - Cisl e Uil; hanno preso parte anche i gonfaloni medagliati dei Comuni di Tolentino, Camerino e Cessapalombo, i gonfaloni degli altri Comuni del Maceratese, quello della Provincia e quelli delle associazioni combattentistiche e d’Arma, dei reduci. Ad aprire il lungo corteo è stato il medagliere dell’Anpi provinciale, seguito dalle insegne della sezione Anpi settempedana intitolata al capitano Salvatore Valerio. Fra i vessilli anche quelli dell’Associazione Nazionale Carabinieri, dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco, della Croce Rossa, degli Alpini della Val Potenza e delle scuole di San Severino Marche intervenute con numerosi alunni in rappresentanza dei vari istituti.
Subito dopo la cerimonia dell’alzabandiera, affidata a un rappresentante della Polizia Municipale, il Prefetto di Macerata, Pietro Giardina, il sindaco Cesare Martini, il presidente provinciale dell’Anpi, Lorenzo Marconi, il vice presidente della Provincia, Paola Mariani, e la deputata maceratese Irene Manzi, hanno deposto una corona di alloro al monumento ai Caduti di tutte le guerre di viale Mazzini e poi, insieme alle altre autorità e al lungo corteo, hanno raggiunto piazza Del Popolo. La cerimonia a teatro è invece iniziata con la lettura del messaggio indirizzato al sindaco Martini dalla presidente della Camera dei Deputati, onorevole Laura Boldrini, e da quelli dell’onorevole Emanuele Lodolini, e del professor Elio Di Segni, cittadino onorario di San Severino Marche, ebreo che trovò rifugio insieme alla sua famiglia, durante il periodo della Resistenza, nella località di Serripola.
“Il ricordo – ha esordito a teatro il sindaco Martini, riprendendo una frase pronunciata dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione dell’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine – è la più alta forma di giustizia. Il 25 Aprile non è solo la festa della Liberazione ma è anche la festa della riunificazione dell’Italia. Sono passati sette decenni e tante cose sono cambiate ma è latente e strisciante l’impressione che nel nostro Paese la democrazia oggi sia a rischio. Si annida nella nostra società – ha proseguito il primo cittadino settempedano – quello che qualcuno ha definito egoismo indifferente. Oggi insieme alla Liberazione celebriamo i valori della Costituzione: il ripudio della guerra, l’uguaglianza, la giustizia sociale. Guai a considerare questi valori acquisiti una volta per tutte. Essi sono continuamente minacciati perché continuamente minacciata è la nostra democrazia”. Poi, rivolto agli studenti, il sindaco di San Severino Marche ha aggiunto: “Grazie per la vostra presenza. In questa giornata di celebrazioni e di gioiosa condivisione ogni piazza gremita è simbolo di unità, di amicizia, di ricerca di un dialogo tra posizioni politiche diverse che possono trovare in questa ricorrenza un momento di incontro”.
Toccante l’intervento del vice presidente della Provincia di Macerata, Paola Mariani: “Continuo a imparare ogni anno di più il significato di questa festa. Grazie alle insegnanti che cercano di trasmettere questa pagina di storia agli alunni e alle giovani generazioni. A noi nessuno ci ha mai detto che è veramente accaduto nella nostra provincia, in questa meravigliosa terra. E’ importante, invece, rivivere quel periodo, conoscere la nostra storia perché chi non conosce il proprio passato non ha futuro. Dalla festa della Liberazione – ha poi concluso la Mariani – nasce la nostra democrazia”.
Per l’Anpi ha portato il proprio saluto il presidente provinciale, Lorenzo Marconi: “Il 25 Aprile – ha ricordato questi – è festa della democrazia e festa di popolo. Occorre unire il momento commemorativo con quello culturale e politico. Questo è, e deve essere, un momento per riflettere collettivamente”.
Infine l’orazione ufficiale è stata affidata alla senatrice Silvana Amati che ha voluto anzitutto ricordare i luoghi della memoria: Montalto, Chigiano e i tanti altri luoghi della Resistenza nel Maceratese. “La nostra riconoscenza ai martiri della Resistenza – ha detto la Amati – è viva e presente ed oggi siamo qui a testimoniarla. Il 25 Aprile è il giorno della libertà ritrovata, il giorno in cui i nostri padri costituenti scrissero con una sola mano la Carta costituzionale”. Rivolta all’Anpi la Amati ha ricordato ancora: “I nostri partigiani hanno lottato per la nostra libertà e per la nostra dignità. L’Italia fu il luogo dove ebbe origine il nazismo che poi si diffuse con Hitler. Non si sottolinea mai abbastanza la specificità della nostra Resistenza che non è stata solo militare perché un ruolo importante ebbe anche chi non prese le armi, chi nascose gli ebrei. Molte le donne protagoniste di quel periodo”. Infine un messaggio agli studenti: “Siamo qui con voi, rappresentanti delle scuole, per costruire con voi il futuro del nostro Paese”.
Più volte, nel corso della cerimonia, è stata ricordata la richiesta di una medaglia da assegnare al Gonfalone presentata dal Comune e dall’Anpi di San Severino Marche per i fatti della Resistenza ma rimasta ancora senza risposta ed è stata rivolta pubblicamente al Prefetto la richiesta di una onorificenza da consegnare al presidente emerito della sezione “cap. Salvatore Valerio”, il settempedano Bruno Taborro, per il suo impegno durante e dopo i fatti che hanno segnalato la storia degli ultimi settant’anni di storia della città.
Fra le tante autorità intervenute alla cerimonia del 25 Aprile, ospitata a San Severino Marche, anche i consiglieri provinciali Pietro Cruciani e Daniele Salvi, numerosi sindaci e componenti le amministrazioni locali, i presidenti della Comunità Montane di San Severino, Gian Luca Chiappa, e di Camerino, Sauro Scaficchia, i comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato e dei Vigili del Fuoco, i vertici della Guardia Costiera e dell’Aeronautica Militare, il vice Questore di Macerata, tanti volontari dei gruppi comunali di Protezione Civile.



Comunicato stampa

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