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Il Comune di San Severino Marche, in collaborazione con la sezione settempedana dell’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, ha ripreso in mano la richiesta per l’assegnazione di una onorificenza al Merito Civile al Gonfalone della Città, richiesta rimasta per anni senza alcuna risposta. La pratica in queste settimane ha registrato un passaggio molto importante: è stata inoltrata dal Prefetto di Macerata, Pietro Giardina, al ministero dell’Interno, Dipartimento Affari Interni e Territoriali. A supporto della stessa è stato fornito un ricchissimo carteggio con testi e documenti a cui si è anche aggiunta la raccolta di testimonianze inedite e dirette di chi, ancora oggi in vita, fu il vero protagonista della Resistenza settempedana. Grazie alla raccolta di questi materiali nel recente passato è già stato realizzato e presentato il libro “Mosè Di Segni, medico partigiano”, contenente il memoriale del capo famiglia Di Segni, il dottor Mosè, che in fuga da Roma perché perseguitato insieme ad altri ebrei, trovò rifugio a Serripola, una frazione di San Severino Marche. Il memoriale è stato donato alla città da Frida, Elio e Riccardo Di Segni, quest’ultimo rabbino capo della comunità ebraica di Roma. Nei mesi scorsi dello stesso ne è stata pubblicata anche un’edizione ebraica, che segue fedelmente il testo italiano, che nell’introduzione spiega il significato della lotta partigiana nel Maceratese e il contributo della popolazione settempedana a questa lotta. Il libro rafforza la documentazione conservata nel Yad Vashem, il Museo dell’Olocausto, dove si parla del ruolo di San Severino Marche nella lotta di Liberazione e nella protezione degli ebrei e di altri perseguitati. Ai figli del medico Mosè Di Segni, il rabbino capo di Roma Riccardo, il medico israeliano Elio, e la scrittrice Frida; il Comune di San Severino Marche ha concesso, nel 2011, la cittadinanza onoraria.
Comunicato Stampa
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