Furto di rame nel cimitero rurale di Ponente, posto tra le frazioni di Rustano e Castel Santa Maria. Ad accorgersi del fatto, nei giorni scorsi, alcuni residenti che erano andati a pregare sulle tombe dei loro congiunti. Una quarantina di lapidi sono state colpite dai vandali, presumibilmente nella notte tra il 4 ed il 5 marzo scorso. Dal marmo sono state asportate le borchie in ottone che reggono le lapidi e soprattutto i vasi in rame, alcuni sono stati tranciati di netto. Stranamento altri oggetti più antichi, come portalampade e altri ornamenti sono stati lasciati al loro posto, il che fa pensare ad un atto volto esclusivamente a prelevare il rame presente all'interno del cimitero. Il presidente della Pro Loco, Fabio Montesi che da sempre si occupa dei beni culturali locali, ha provveduto a segnalare il fatto ai carabinieri di Castelraimondo. "Il cimitero è tra i più antichi della zona – sottolinea Montesi – questo fatto suscita sdegno e sconcerto, perchè non si lasciano in pace neanche i defunti. Speriamo che le autorità preposte potenzino la vigilanza e si riesca a risalire ai responsabili". I ladri hanno avuto tutto il tempo per agire indisturbati, in quanto il cimitero resta aperto per gran parte del giorno e si trova in una zona in cui vicino non ci sono abitazioni, dal transito veicolare scarso, con la parte posteriore rivolta verso la campagna, molto facile nascondere vetture e furgoni. La grande quantità di lapidi colpite, sia antiche che moderne, porta a dedurre che siano state impiegate diverse ore. I furti di rame, il cosiddetto oro dei poveri, stanno diventando sempre più frequenti, in special modo sulle linee ferroviarie. Si tratta di un metallo di difficile reperimento che suscita grande interesse sul mercato. Attualmente si stima che le quotazioni di rame al mercato nero, siano di circa cinque euro al chilogrammo.



Comunicato Stampa