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Il busto argenteo di san Severino vescovo, realizzato nel 1659 dall’artista romano Sante Lotti e oggi custodito nella cattedrale di Sant’Agostino, a San Severino Marche, ha attirato l’attenzione di uno studioso dell’arte particolarmente esperto di progettazione e restauro di argenti e gioielli. Si tratta di Claudio Franchi, il quale, incaricato per lo studio dell’opera dal Dipartimento di Studi storico-artistici, archeologici e della conservazione dell’Università Roma Tre, è vice presidente dell’Associazione regionale romana orafi ed è noto per essere l’artefice dell’anulus piscatoris (l’anello del Pescatore) che Papa Benedetto XVI porta quotidianamente al dito, nonché per aver progettato e diretto la realizzazione della nuova Icona Acheropita presentata a Pasqua 2007 in piazza San Pietro in sostituzione dello storico originale conservato presso la Sancta Sanctorum lateranense. Nella sua visita a San Severino è stato accompagnato dallo studioso di agiografia medievale e moderna, Pierantonio Piatti, officiale del Pontificio Comitato di Scienze storiche della Città del Vaticano. L’obiettivo: rivalutare le opere di argenteria, in special modo quelle di scuola romana. La “missione” è stata raccomandata dal direttore del Dipartimento dell’Università Roma Tre, il prof. Vittorio Casale, che conferma la grande qualità dell’opera, e dalla professoressa Giovanna Sapori. “Sulla base di ricerche complementari che ho avviato già da tempo a Foligno – spiega Claudio Franchi – siamo approdati a San Severino, attirati dal nome del Lotti, definito non a caso argentiere-scultore da Salvatore Fornari. Lo scopo è quello di riqualificare, di volta in volta, le figure dei maestri argentieri, troppo spesso considerati semplici esecutori di progetti affidati loro da artisti di fama. Infatti, se l’argentiere è abile e in grado di trasferire nella forma definitiva la poetica dell’artista, il risultato sarà nobile e pertanto condiviso, altrimenti il risultato potrebbe essere di tutt’altro segno e svilire i contenuti espressivi dichiarati nel progetto”. A San Severino gli ospiti romani hanno incontrato il parroco della cattedrale don Lino Valeri e il sindaco Cesare Martini per avviare un’interessante collaborazione scientifica. “Il culto dei santi, fermento e custodia di identità culturale, si attesta ancora una volta – sottolinea il sindaco – come elemento propulsivo per la produzione artistica. E il caso specifico della nostra città offre particolari suggestioni per futuri studi”.
Comunicato Stampa
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