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Tolentino, martedì 4 settembre 2007
“La cultura come possibile fattore di sviluppo”

In occasione dell’incontro promosso dall’Amministrazione comunale di Tolentino, in collaborazione con Federculture, organizza per giovedì 7 settembre, presso l’Auditorium della Biblioteca Filelfica, alle ore 17.00, avente per argomento “La cultura come possibile fattore di sviluppo” ed al quale intervengono Luigi Minardi, Assessore alla Cultura della Regione Marche, Claudio Bocci, Amministratore unico Federculture Servizi, Donato Caporalini, Assessore alla Cultura della Provincia di Macerata e Massimo Marco Seri, Assessore alla Cultura del Comune di Tolentino, verrà anche presentato il progetto relativo alla pubblicazione dell’epistolario del musicista Nicola Vaccaj.
Riscoprire la personalità, la vita e le opere di Nicola Vaccaj, il noto compositore nato a Tolentino nel 1790 e morto a Pesaro nel 1848 . È infatti questo il progetto di elevato valore culturale intrapreso dall’Amministrazione Comunale di Tolentino che con il contributo delle Fondazioni della Cassa di Risparmio di Pesaro e Macerata, si appresta a dare alle stampe l’ Epistolario conservato nella Biblioteca Comunale Filelfica di Tolentino.
L’edizione sarà curata da Jeremy Commons, esperto di opere liriche italiane e francesi di autori dell’Ottocento e studioso del Vaccaj e riprodurrà circa 2000 lettere in due volumi più un CD. Sarà intitolata “Il carteggio personale di Nicola Vaccaj conservato nella Biblioteca Comunale Filelfica di Tolentino” e uscirà per la Casa editrice Giancarlo Zedde di Torino che ha già pubblicato del musicista tolentinate il famoso “Metodo di canto”.
Queste lettere furono donate dai suoi discendenti alla Città di Tolentino molti anni dopo la sua morte. Alcune delle più importanti furono citate, in tutto o in parte, dal figlio Giulio nella biografia del padre pubblicata nel 1882, ma l'Epistolario non è mai stato pubblicato integralmente.
La raccolta è naturalmente divisibile in tre parti : Le lettere di Vaccaj ai suoi famigliari (in particolare al padre, al fratello e alla moglie); La corrispondenza di Vaccaj con Girolamo Viezzoli;
La corrispondenza di Vaccaj con altre persone.
La pubblicazione rappresenta una ricchissima fonte d’informazione per una nuova valutazione del musicista. In questa edizione saranno documentati la genesi delle sue opere e i suoi rapporti con cantanti, librettisti, impresari ed altre personalità musicale dell’epoca. Molte di queste lettere hanno per oggetto le vicende familiari di cui forniscono molti particolari ma tuttavia offrono interessanti informazioni musicali. Per esempio, contengono un breve ma dettagliato resoconto delle rappresentazioni di “Pietro il Grande” (Parma, 1824) e del “Saul” (Napoli, 1829) e inoltre, una esauriente cronaca delle prove e dell’accoglienza delle opere “La sposa di Messina” (Venezia, 1839) e “Virginia” (Roma, 1845). Vi si troveranno lettere scritte durante il soggiorno a Parigi (1829-31) ed altre di grande valore documentario, che trattano della sua esperienza a Londra (1831-1834) dove, fra l’altro, presenziò all’incoronazione di William IV e trascorse un’estate in Suffolk insegnando canto alle due figlie del marchese di Hertford. La testimonianza di Vaccaj in Inghilterra, basata su queste lettere, da sola potrebbe costituire un’affascinante fonte di studio. Esistono di conseguenza brevi ma importanti resoconti sulle rappresentazioni di opere quali “Semiramide” di Rossini (1823) “Egilda di Provenza” di Pavesi (1823) “Ilda d’Avenello” di Morlacchi (1824) “Alcibiade di Cordella” (1824) ed altre.
Vaccaj fu stimato non solo come compositore ma anche come insegnante. Fra i suoi numerosi allievi c’erano Giulia Sanchioli, Andrea Castellan, Achille Errani e Isabella Obermayer (prima moglie di Lauro Rossi) e compositori minori ma abbastanza noti in quell’epoca quali Celestino Magi, Carlo Boniforti, Giovanni Battista Meiners, Luigi Arditi e altri. Fra questi personaggi e altri ancora che compaiono nel Carteggio, alcuni spiccano come personalità di un certo rilievo. C’è, per esempio, un’ avvincente descrizione di Amilcare Ponchielli, ammesso al Conservatorio di Milano come bambino prodigio. Dalle lettere e da altri scritti emergono le idee, veramente progressiste, che Vaccaj aveva dell’educazione musicale. Colpito dal fatto che gli adolescenti compresi fra i 9 e i 14 anni, ammessi al Conservatorio di Milano, non conservavano la loro voce a causa della mutazione, egli propose di costituire una scuola esterna a cui potessero accedere i giovani che avevano già subito tale trasformazione. In questo corpo di scritti si trovano le argomentazioni su cui si basò quella necessaria e innovativa riforma dell’insegnamento. C’è altresì un dettagliato resoconto del suo progetto di fondazione e organizzazione di un conservatorio di musica a Roma.
In definitiva, il Carteggio, nel suo insieme, consente di osservare a tutto campo il mondo musicale e operistico italiano del XIX secolo e renderà fruibile un immenso materiale documentario al quale fino ad ora si è scarsamente attinto.


Comunicato Stampa

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