Se è vero che il Cappellone della Basilica è l’esempio più alto dell’iconografia dedicata a San Nicola da Tolentino è altrettanto vero che in tutto il mondo esiste un grande numero di dipinti e sculture raffiguranti il frate agostiniano, opera di importanti artisti che, in diverse epoche, hanno voluto rappresentare la grandezza e la santità di Nicola.

Per la ricorrenza del Settimo Centenario della morte la Comunità Agostiniana e la Città tutta hanno voluto promuovere una serie di studi approfonditi capaci di delineare con chiarezza il percorso storico delle immagini dedicate a Nicola, presentandone le testimonianze superstiti o soltanto documentate.

Il primo volume sul corpus iconografico raccoglie opere d’arte che vanno dalle “origini”, ossia dalla sua prima glorificazione, fino al Concilio di Trento, avvenuto pochi decenni dopo la sua canonizzazione, i successivi giungeranno sino al XX secolo. Ciascun volume è accompagnato da numerose immagini delle opere e da saggi che mettono a fuoco aspetti particolari dell’iconografia nicoliana o a essa inerenti.

Il primo volume “San Nicola da Tolentino nell’Arte” verrà presentato ufficialmente sabato 16 aprile, alle ore 17.00, all’Auditorium Fusconi, presso il complesso monumentale della Basilica di San Nicola. Alla cerimonia, promossa dalla Comunità Agostiniana e dell’Amministrazione Comunale, in collaborazione con l’UNITRE di Tolentino interverranno Luciano De Michieli Priore di San Nicola, Luciano Ruffini Sindaco di Tolentino, Roberto Massi Gentiloni Silverj Vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata ed il Prof. Daniele Benati, docente presso l’Università “G. d’Annunzio” di Chienti.

Scrive nella presentazione del volume il prof. Cosimo Damiano Fonseca, Presidente del Comitato Nazionale per il VII Centenario della morte di san Nicola: «Tra i punti qualificanti del programma presentato al Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del VII centenario della morte di San Nicola da Tolentino assume significativo rilievo quello relativo alla pubblicazione del corpus iconografico riguardante l’insigne esponente della religione agostiniana. E tutto ciò per almeno tre ordini di motivi: il primo, squisitamente scientifico, riguarda il valore documentario della stessa testimonianza iconografica in rapporto alle fonti agiografiche di cui molto spesso costituisce una proiezione ben oltre la stessa capacità interpretativa dei singoli autori; l’altro, segnatamente didascalico, in quanto affida all’immagine la funzione di tramite, di medium, di messaggio nei confronti dei fedeli adusi a percepire in quella forma il senso sacrale che la connota; il terzo, marcatamente devozionale, consente di valutare appieno ciò che la pietà popolare ha assimilato nel corso dei secoli e che la sua sensibilità ha voluto tradurre in segni di particolare ed emblematica efficacia. Non è un caso allora che a questo corpus iconografico vada attribuito anche un carattere propedeutico rispetto alla stessa Mostra che concluderà le celebrazioni del Santo tolentinate e che sarà allestita nel Braccio di Carlo Magno del portico berniniano di San Pietro in Vaticano.

Si tratta, quindi, di uno stigma di robusta valenza metodologica e pedagogica che il Comitato Nazionale ha inteso attribuire all’iconografia nicoliana finalizzata a riprodurre nella pregnanza delle immagini il ruolo ricoperto da san Nicola da Tolentino nella storia della religiosità e della cultura, e non solo italiana».