Preso atto del successo conseguito dal progetto “La Valle dell’Arte”, che ha registrato 8.000 presenze complessive alla conclusione del 31 dicembre scorso, la Comunità montana alte Valli del Potenza e dell’Esino ha deciso di riproporre l’iniziativa, fino al termine dell’anno in corso, dal secondo week-end di aprile, arricchendo la rete museale comunitaria con nuove strutture espositive. “Attualmente i musei del comprensorio montano visitabili – precisa l’assessore alla Cultura della Comunità montana Zona H, Gianluca Chiappa – sono: la Pinacoteca “T. Venturi” ed il Museo archeologico “G. Moretti” a San Severino; il Museo “Piersanti”, la Pinacoteca civica ed il Museo archeologico di Matelica; la “Gualchiera Prolaquense” e i Musei delle filigrane, dei fossili e dei funghi a Pioraco; i Musei civici, l’”Accademia Georgica” ed il Museo archeologico di Treia. Inoltre il Museo di storia naturale “Fondazione Oppelide” di Gagliole, sito all’interno del palazzo trecentesco antistante la rocca Varano; e la Pinacoteca civica di Fiuminata, che si trova nel palazzo Lori, risalente al ‘500”. Il progetto, curato dall’architetto della Comunità montana settempedana Marta Stoppoloni, prevede un costo totale di 21.628,25 euro, in parte finanziati con la Legge Regionale 75/97 e l’impiego di 12 operatori professionali. È anche possibile, in tutte le strutture, previa prenotazione, usufruire gratuitamente di attività didattiche per scuole di ogni ordine e grado. Con la “Valle dell’Arte”, l’ente montano presieduto da Giovanni Pediconi si propone di valorizzare le strutture museali presenti sul territorio comunitario, la fruibilità delle stesse, l’aumento del numero dei visitatori, l’impostazione di un vero “sistema di rete” e lo sviluppo dell’occupazione giovanile attraverso l’impiego di personale qualificato. “In generale – conclude Chiappa – il progetto di rete museale mira, nella sua complessità, ad una qualificazione generale del territorio della Comunità montana alte Valli del Potenza e dell’Esino, proponendosi come volano per le economie locali”.