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Montecassiano, giovedì 15 aprile 2004
UN PICCOLO AEROPORTO PROVINCIALE PER ATTIVITA’ PRODUTTIVE E TURISMO


Giulio Pantanetti, Francesco Vitali e Cesare Martini.

“Una strada lunga un chilometro non conduce da nessuna parte; una pista di mille metri porta in tutto il mondo”. In questa frase – spesso “incorniciata” negli aeroporti – è racchiuso un po’ il senso del convegno svoltosi stamattina a Montecassiano e dedicato alla valutazione dell’idea di realizzare un piccolo aeroporto nella nostra provincia.
Nelle Marche, attualmente, ci sono l’aeroporto civile di Falconara, quello turistico di Fano, 22 avio ed eliosuperfici, sette delle quali sul territorio maceratese. Quelle di Bore Chienti a Corridonia e di Sant’Anna a Montecassiano sono le due attive. In Italia, invece, i piccoli aeroporti sono una cinquantina, con notevoli potenzialità e – in molti casi – con flussi di viaggiatori da record. In passato la nostra provincia ha avuto dei “campi di atterramento” a Tolentino, Villa Potenza e Civitanova (negli anni ’20) e un “campo di volo” a Macerata – fra Pollenza e Sforzacosta – realizzato nel 1928 e nel quale atterrò anche Mussolini nel 1936.
Al convegno di Montecassiano il tecnico ambientale Fabio Pettinari, presentando il suo studio di prefattibilità per un piccolo aeroporto provinciale, ha individuato sei aree idonee a ospitare la struttura. Oltre che a Bore Chienti e Sant’Anna, dove però le attuali piste dovrebbero essere ampliate e in parte modificate, esse sono situate in località Vallonica e nella piana del Molino Luzi, entrambe a Treia; a Chiarino di Recanati e lungo la piana del Castello della Rancia, a Tolentino. “Si è valutata la disponibilità di spazio – ha sottolineato Pettinari – per realizzare un’aviosuperficie per trasporto pubblico, parificabile a un aeroporto non certificato, ma in possesso dei requisiti per la certificazione come aeroporto di codice 1B, cioè idoneo per volo a vista anche notturno e per volo in scarsa visibilità. Almeno una pista deve avere una lunghezza di circa 800 metri e larghezza di 18 metri, adeguata a operazioni con aeromobili di apertura alare fino a 24 metri. La superficie può essere pavimentata o rimanere un grande prato verde”.
Per un aeroporto ideale è necessario occupare un chilometro quadrato di superficie, pari a cento ettari di terreno. Ciò permetterebbe di avere piste di decollo e atterraggio disposte a raggiera per ogni direzione di vento. Ma sul territorio maceratese non ci sono aree idonee disponibili. Dunque, lo studio di prefattibilità ha preso in considerazione la tipologia del piccolo aeroporto più diffusa in Italia, avente la superficie minima necessaria pari a 15 ettari e un rettangolo di circa un chilometro per 150 metri. Misure che permetteranno di creare un’unica pista orientata secondo il vento prevalente. L’individuazione delle zone, inoltre, è stata compiuta tenendo conto anche di criteri funzionali all’operatività complessiva della struttura di volo, quali la presenza di vie di collegamento, di trasporti pubblici, di attività di ristorazione e ricettività, di supporti di protezione civile e così via. A livello di infrasttrutture, l’aeroporto dovrebbe essere dotato di hangar per il ricovero degli aeromobili; di una piccola aerostazione con torre-radio, servizio antincendio e primo soccorso; di locali per il ristoro e la foresteria; e infine di uno spazio per attività formative e disciplinari di base connesse all’attività e alla cultura del volo. L’ipotesi complessiva di spesa si attesta attorno a un milione e 350 mila euro, compresi gli oneri per l’eventuale esproprio delle aree. “Non è detto che a realizzare la struttura debba essere necessariamente una pubblica amministrazione – ha sottolineato il presidente del Consiglio provinciale, Giulio Pantanetti –. Il progetto può essere portato avanti anche da soggetti privati e sostenuto da enti del territorio, come la Provincia o i Comuni. L’idea, in ogni caso, va attentamente valutata sia dal punto di vista strutturale, sia sotto il profilo del collegamento con l’aeroporto di Falconara e con altre infrastrutture di trasporto”. Come noto, l’iniziativa del convegno – ribattezzato “Il volo atterra” – è stata promossa dall’assessorato ai Trasporti della Provincia in collaborazione con il Comune e con l’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile. “Il nostro impegno per migliorare la rete stradale provinciale è risaputo – ha detto l’assessore provinciale Cesare Martini – basti solo pensare agli sforzi compiuti per la superstrada o al sostegno verso i progetti del Quadrilatero. Così pure notevoli sono stati gli investimenti per migliorare il trasporto pubblico locale e salvaguardare il servizio ferroviario, specie lungo la tratta Fabriano-Civitanova. Ora vogliamo aprire anche il capitolo del collegamento aereo, per capire se c’è o meno la possibilità di realizzare in provincia una struttura per veivoli che trasportino passeggeri e merci”. “Per il nostro territorio oggi le necessità reali sono le strade – ha dichiarato Francesco Vitali, sindaco di Montecassiano – ma la via aerea può comunque rappresentare una concreta prospettiva a sostegno delle attività produttive locali e, perché no, del turismo. Molte imprese, specie della valle del Potenza, potrebbero averne vantaggio in termini di collegamenti rapidi”.



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