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Provincia MC, martedì 13 maggio 2003
Discussi i dati del rapporto sullo stato dell’ambiente




Una “fotografia” dello stato dell’ambiente in provincia di Macerata. E’ quella illustrata – e dibattuta – al secondo Forum ambientale provinciale organizzato dalla Provincia di Macerata quale ulteriore tappa del progetto in atto “Agenda 21” per lo sviluppo sostenibile del territorio.
La Provincia e la società consortile “Rinascita e sviluppo” (che in questo progetto rappresenta il “braccio operativo”) hanno presentato infatti la bozza del primo rapporto sullo stato dell’ambiente, redatto dall’Istituto nazionale di ricerche “Ambienteitalia”. Nell’introdurre i lavori del “Forum”, il presidente della Provincia, Sauro Pigliapoco, ha messo in evidenza che il programma di “Agenda 21” - finalizzato a individuare obiettivi e azioni per la valorizzazione e la salvaguardia del territorio, con il diretto coinvolgimento di tutta la comunità locale - parte da un’analisi della situazione esistente. Questo perché la conoscenza è inevitabilmente il primo passo per qualsiasi scelta consapevole. Pigliapoco ha ricordato inoltre come il rapporto sullo stato dell’ambiente si inserisca in una serie di strumenti di cui la Provincia di Macerata ha iniziato a dotarsi e che hanno tutti il loro punto di riferimento nell’ambiente, sotto l’aspetto sia naturale, sia antropico: al Piano territoriale di coordinamento (Ptc) è seguito il piano dei rifiuti e ora, dopo questo rapporto ambientale, stanno per far essere approvati il piano delle attività estrattive e il piano dei trasporti pubblici locali.
L’indagine conoscitiva – hanno sottolineato il presidente di “Rinascita e sviluppo”, Alessandro Maccioni, l’assessore provinciale alle Politiche del territorio, Stefano Leoperdi, e il rappresentante di “Ambienteitalia”, Giulio Conte – è frutto di un intenso lavoro di raccolta ed elaborazione di dati nei vari settori socio-ambientali.
I numerosi rappresentanti di enti ed associazioni intervenuti hanno espresso giudizi lusinghieri sul lavoro fin qui svolto che costituisce “una base puntuale su cui tutti possono ragionare e da cui partire per azioni migliorative”.
Questo, alla fine, il quadro di sintesi emerso dalla ricerca.
Qualità dell’aria. Dai dati più recenti (’99-2001) rilevati dalle due stazioni fisse attualmente esistenti in provincia (Sforzacosta e Civitanova Marche), non sono emerse criticità per ossidi di azoto, monossido di carbonio e ozono. Elettromagnetismo. La densità di impianti tecnologici per la telecomunicazione è maggiore nella fascia precollinare costiera, mentre le linee elettriche (una delle fonti principali di inquinamento) sono diffuse in modo abbastanza omogeneo sul territorio. Acque. Tra il ’97 e il 2001 si è avuto un peggioramento della qualità biologica dei tratti delle basse valli del Potenza e del Chienti, nonché delle stazioni montane dell’Esino e del Nera. Inoltre, i sistemi di fognatura e depurazione sono ancora insufficienti e inadeguati. Per ciò che riguarda la contaminazione delle falde sotterranee, sono 11 i Comuni maceratesi considerati “a rischio”.
(segue comunicato n. 270)
Suolo e sottosuolo. Il rischio maggiore per i suoli è quello sismico, che riguarda – a livello elevato – il 45% del territorio e – a livello medio – il 23%. Ma non sono da sottovalutare neppure il rischio di frane, che interessa circa il 15% della provincia, e il pericolo di esondazioni, che si limita però (e per fortuna) all’1% del territorio.
Territorio, Ambiente e Biodiversità. Il territorio della provincia di Macerata presenta ancora dei valori elevatissimi di biodiversità e di qualità del paesaggio, in particolare nelle sue zone montane e collinari, che sono oggi in gran parte protette e dove si concentrano le aree floristiche di maggior pregio. Ciononostante le analisi condotte per la Relazione sullo Stato dell’Ambiente hanno messo in luce alcuni elementi di criticità. Nell’ultimo decennio, la zona montana ha sostanzialmente mantenuto le stesse caratteristiche di uso del suolo, le zone collinare e soprattutto le piane alluvionali, hanno subito una lieve perdita di superficie agricola a vantaggio dell’urbanizzato e delle aree destinate ad attività industriali e commerciali (soprattutto nella zona costiera, lungo le aste fluviali e nell’ area del comune di Macerata).
Qualità ambiente urbano. Nel complesso la situazione della nostra provincia non sembra particolarmente compromessa da situazioni di forte degrado. Degna di attenzione è la zona costiera, dove si registrano i maggiori valori di densità territoriale e la maggiore quantità di volumetrie realizzate ogni anno.
Mobilità. Il numero di incidenti si attesta attorno alla media di 1.330 ogni anno. L’indice di lesività e mortalità supera però il tasso regionale e pure quello nazionale. Le strade urbane si confermano quelle in cui avviene il maggior numero di incidenti e di ferimenti, mentre le “Statali” contano il più alto numero di decessi.
Beni culturali. Negli ultimi 4 anni si è registrato un aumento dei furti d’arte, specie a danno dei beni ecclesiastici; inoltre, nei maggiori centri urbani il patrimonio culturale è esposto agli attacchi degli inquinanti atmosferici.
Rifiuti. I dati finora analizzati per il rapporto sullo stato dell’ambiente riguardano il periodo ’99-2001, quindi un arco di tempo antecedente l’inizio della fase transitoria del nuovo Piano di gestione provinciale dei rifiuti. In ogni caso, sono emersi un aumento della produzione provinciale, complessiva e pro capite, tra il ’99 e il 2000, e al tempo stesso una riduzione nel 2001. Nello stesso periodo la percentuale di raccolta differenziata è salita dal 150,5%, passando dal 4,97% del ’99 al 12,45% del 2001.
Energia. La Provincia di Macerata produce internamente una quota non trascurabile di energia e si caratterizza per una quota di produzione elettrica da fonte rinnovabile. All’interno del territorio provinciale circa il 10% dei consumi elettrici è coperto da fonte idroelettrica.


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