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La Regione Marche si costituisce parte civile nel procedimento penale per l’inquinamento del fiume Esino causato dagli scarichi della Raffineria api di Falconara Marittima. L’udienza è fissata per il giorno 30 aprile e vede imputate quatto persone, che, a vario titolo - dal 1997 al 2001 – rivestivano gli incarichi di direttore dello stabilimento, responsabile della raffineria e collaudatore di un impianto di scarico. La decisione - sollecitata dall’assessore all’Ambiente, Marco Amagliani - è stata assunta nel corso dell’ultima seduta della Giunta regionale, su proposta del presidente Vito D’Ambrosio. L’orientamento dell’esecutivo regionale – ribadito con atti del 1993, 1995 e 1996 – è quello di “costituirsi parte civile in tutti i procedimenti penali nei quali siano coinvolti interessi morali e materiali dell’ente”. Il dibattimento presso la Procura della Repubblica di Ancona riguarda l’inquinamento dell’Esino, a Falconara, causato dallo scarico non autorizzato delle acque di dilavamento del piazzale dello stabilimento e quelle di “troppopieno” di una vasca deoliatrice in cemento armato. Attraverso il Fosso Scolatore, nel fiume sono confluiti idrocarburi, azoto e altre sostanze pericolose; in particolare, solidi sospesi, con elevato contenuto di ferro, provenienti dall’impianto di chiarificazione delle acque della raffineria.
Tm6 telemacerata
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