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Provincia MC, martedì 15 aprile 2003
Consiglio provinciale: no ai tagli nelle scuole

Il Consiglio provinciale di Macerata ha discusso a lungo i provvedimenti di riforma scolastica in corso (Circolare Ministeriale del 7 marzo sugli organici e sul sistema scolastico in generale e la bozza del decreto interministeriale in tema di dotazioni organiche degli insegnanti per il prossimo anno) e le sue possibili ripercussioni nel maceratese. Al termine è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno con il quale si “riafferma che il ridimensionamento degli organici non deve compromettere gli obiettivi di qualità e si esprimono forti perplessità sulla rigidità dello strumento normativo, chiedendo che siano lasciati opportuni spazi all’amministrazione scolastica regionale per modulare una migliore risposta alle esigenze del territorio”.
Il documento approvato chiede “che i tagli vengano operati nella misura strettamente necessaria ed in modo che per entità e ripartizione non determinino una riduzione dell’offerta formativa, né uno squilibrio della sua distribuzione sul territorio con ulteriore penalizzazione in particolare nella zona montana, né incompatibilità con le oggettive condizioni di capienza e di agibilità delle strutture scolastiche e della capacità di risposta del sistema di istruzione ai fabbisogni formativi locali”.
Dopo il voto, l’assessore provinciale all’istruzione, Carla Monachesi, ha commentato: “Il voto all’unanimità sull’Ordine del giorno dà il senso della forte preoccupazione di tutto il Consiglio provinciale sulle sorti della scuola della nostra provincia. L’applicazione della circolare ministeriale sulla rideterminazione degli organici dei docenti sta provocando da un lato la scomparsa di pezzi di offerte formative (a rischio i corsi ad indirizzo chimico) e dall’altro sta mettendo in pericolo la sopravvivenza della scuola secondaria superiore in alcuni Comuni, come a San Ginesio. E’ assolutamente necessario porre rimedio a queste situazioni: l’amministrazione scolastica regionale non può tagliare classi in misura uguale nelle quattro province. La rideterminazione degli organici dei docenti, cui consegue il numero delle classi, deve avvenire in maniera differente, tenendo nel dovuto conto il diverso differenziale tra alunni iscritti e alunni frequentanti, registrato nelle quattro province.
La nostra provincia, che registra un differenziale minimo rispetto a quello regionale, non può e non deve subire tagli di classi nella stessa misura di altre realtà dove questo raggiunge livelli più elevati. Cosa diversa non sarebbe comprensibile. Equivarrebbe a penalizzare coloro che hanno operato correttamente ed invitare a disattendere le normative. Mi auguro che la dirigenza scolastica regionale voglia tener conto delle richieste del nostro territorio e intervenga per evitare ferite mortali alle nostre istituzioni scolastiche, al nostro territorio e al suo sviluppo culturale, sociale ed economico”.


Tm6 telemacerata

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