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Regione Marche, lunedì 14 aprile 2003
Fermo biologico




Si torna a parlare di fermo biologico con, sullo fondo, due novità negative: le risorse per pagarlo non sembrano trovarsi (è già stato difficile trovare quelle per il fermo del 2002, in pagamento tra poco) e il Governo è intenzionato a “riprendersi” la competenza della pesca marittima, nonostante il Titolo V.
In questo scenario, l’assessore Luciano Agostini ha incontrato i rappresentanti delle categorie, riunione alla quale hanno partecipato anche altre esponenti del settore di altre regioni, Puglia, Abruzzo, Molise, Emilia Romagna.
Agostini ha ricordato che ormai da due anni la Regione fa proposte per il fermo biologico, rimaste inascoltate, nonostante fossero state concertate con le categorie e i centri di ricerca. Ha detto che si può rilanciare una proposta, ma bisogna che questa venga condivisa almeno da parte delle Regioni adriatiche per poter condizionare il Governo nazionale.
L’attenzione è concentrata su tre proposte, diverse anche come paternità.
• C’è quella della marineria di San Benedetto: Pesca per due mesi (9 settimane) con 2 giorni di pesca a settimana. Il terzo mese (5 settimane), 3 giorni di pesca per settimana. Il periodo in considerazione è giugno-luglio-agosto. Deve trovare una validità da Trieste a Santa Maria di Leuca. Presupposto: l’indivisibilità dell’Adriatico.
• La proposta della Lega. 45 giorni di fermo continuativo con premio agli imbarcati e rimborso agli armatori. Stabilire due grandi aree con periodi diversi di fermo.Garantire forme di ammortizzatori sociali alle imprese che esercitano in quelle aree. Tetto massimo di giornate lavorative pari a 180, vietata la pesca sabato e domenica.
• La proposta della Federpesca. Arco di tempo: dal 1 luglio al 30 settembre con 45 giorni di fermo effettivo. Le Commissioni consultive locali stabiliscono, per ogni compartimento le barche abilitate alla pesca, scegliendo periodi non inferiori a 15 giorni. Interdetta per tutti i tre mesi la fascia di mare fino a 5 miglia. Le barche operanti fino alle 6 miglia, potranno avere eventualmente una deroga per il solo periodo dei tre mesi, ad operare oltre le 6 miglia e fino alle 12.
L’assessore Agostini, che ha sottolineato che quella di oggi non è che una prima riunione, dopo aver esposto le diverse proposte ha invitato la categoria a individuare una strategia per arrivare ad una proposta che sia il più possibile condivisa. L’incognita maggiore rimane comunque come reperire le risorse, iniziativa che al momento vede fermamente contraria la Commissione Europea.

Tm6 telemacerata

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