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Coldiretti Marche, mercoledì 9 aprile 2003
Lo sport si schiera a tutela dei consumatori

Una marcialonga, una bella iniziativa con una “regina” dello sport marchigiano e nazionale, e tante, tante firme a tutela dei cittadini maceratesi. E’ un week end denso di appuntamenti quello organizzato dalla Coldiretti di Macerata, a sostegno della sua proposta di legge per l’etichettatura obbligatoria dell’origine degli alimenti. I dettagli dei vari appuntamenti saranno resi noti nei prossimi giorni, ma la speranza è che tutte le manifestazioni che verranno promosse sul territorio provinciale possano costituire una tappa verso l’annunciato obiettivo di raccogliere un milione di firme. “Pomodori cinesi, latte tedesco, prosciutti olandesi, olio spagnolo, spaghetti di chissà dove: sono tante le trappole tese da chi utilizza indebitamente il nome del Made in Italy – denuncia il Presidente Luciano Fuselli - e se non vi si pone un freno nessuno vieta che un domani qualcuno metta in commercio carciofi di Montelupone coltivati in Argentina o Vernaccia fatta a Singapore. Sperando che non lo stiano già facendo. Viceversa, una volta resa obbligatoria l’etichettatura dell’origine non solo le produzioni del nostro territorio avranno la garanzia di non vedersi scippato il ‘nome’, ma anche i cittadini consumatori potranno scegliere, sapendo cosa stanno acquistando”. Una battaglia in favore della trasparenza, dunque, per la quale sono stati già attivati numerosi banchi di raccolta di firme. L’invito lanciato dalla Coldiretti Maceratese è,allora, di contribuire a sostenere questa proposta di legge, per la quale sono stati già effettuati (e tanti altri se ne faranno) incontri con le principali realtà istituzionali, economiche e sociali della provincia. Questo il testo della proposta di legge di iniziativa popolare che è possibile firmare in occasione delle varie manifestazioni e nei Comuni.

Articolo unico:
1. Al fine di consentire al consumatore finale di compiere scelte consapevoli sulle caratteristiche dei prodotti alimentari, l'etichettatura dei prodotti medesimi deve riportare obbligatoriamente, oltre alle indicazioni di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 109, l'indicazione dei luogo d'origine o di provenienza.
2. Per luogo d'origine o di provenienza di un prodotto alimentare non trasformato s'intende il Paese d'origine ed eventualmente la zona di produzione e, per un prodotto alimentare trasformato, la zona di coltivazione o di allevamento della materia prima agricola impiegata nella preparazione.
3. Con decreto del Ministro delle Attività produttive, di concerto con il Ministro delle Politiche agricole e forestali, sono individuate, entro tre mesi dalla data d'entrata in vigore della presente legge, le modalità per l'indicazione del luogo d'origine o di provenienza.
4. La violazione delle disposizioni relative alle indicazioni obbligatorie di cui ai precedenti commi è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.600 euro a 9.500 euro e nel caso di più violazioni, commesse anche in tempi diversi, è disposta la sospensione della commercializzazione, fino a 12 mesi, dei prodotti alimentari interessati.


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