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Castelraimondo, venerdì 23 agosto 2002
Crisi aziendale alla Fabercarta 2

“Alla politica e alle istituzioni locali, non spetta il compito di impartire indirizzi alle realtà industriali del territorio” Così esordisce in una nota il senatore Cavallaro a proposito della crisi dello stabilimento delle Cartiere Miliani di Castelraimondo. “Tuttavia non possiamo che ribadire che ci sembrò un clamoroso errore quello di distinguere le sorti dello stabilimento cartario di Castelraimondo da quelle del gruppo storico Miliani, il quale ora, nell’ambito della privatizzazione reale è stato affidato – dopo una gara pubblica – ad un capace e sperimentato imprenditore del settore e non certamente ad un gruppo di burocrati.”
Il Parlamentare rileva inoltre come “ L’operazione che dette vita alla Fabercarta S.p.A. non risulta essere stata posta in essere attraverso procedure di evidenza pubblica e già in origine recava in se gli elementi per il proprio insuccesso, non essendo stato all’epoca reso noto alcun piano industriale ed essendo – come ovvio - impossibile governare un’azienda quando due soci si trovino in condizione di parità di quote.”
“ Il ricorso alla cassa integrazione per circa la metà del personale, che peraltro rischia di avviare processi discriminatori e le notizie che giungono dall’azienda rendono necessario che le istituzioni locali, la Regione ed il Governo delinino in primo luogo l’obiettivo della salvaguardia dei livelli occupazionali attuali e la presentazione di un piano industriale adeguato alle dimensioni che l’azienda ha sempre avuto nell’ambito del Gruppo Miliani. In secondo luogo è opportuno assolutamente favorire il rientro della realtà industriale di Castelraimondo – così come espressamente previsto dalla legge 144/99 e dagli indirizzi sulla privatizzazione - nel gruppo storico Miliani nel quale tale processo sta realmente avvenendo in maniera diversa e meno traumatica, al contrario di quanto accade nello stabilimento di Castelraimondo.”
“E’ infine opportuno che in ogni caso, in considerazione dei cospicui investimenti che verranno effettuati anche nell’interesse del Gruppo Fedrigoni a Castelraimondo, attraverso un impegno delle organizzazioni e delle rappresentanze sindacali e l’intervento della Regione Marche, si garantisca il mantenimento dei livelli occupazionali anche qualora la crisi aziendale di Castelraimondo non avesse – come speriamo – carattere di temporaneità.”
“Salvare dunque l’occupazione, le potenzialità strategiche e lo stabilimento sono i due obiettivi che le forze politiche e le istituzioni locali devono consegnare al libero confronto tra le parti sociali e gli imprenditori. In questo senso – conclude la nota - va salutata con soddisfazione la convocazione del Comitato di crisi sollecitata dall’Amministrazione provinciale grazie soprattutto all’intervento del consigliere Marcelli che nel corso del lungo periodo di crisi ha sempre seguito da vicino le vicende aziendali d’intesa con i rappresentanti dei lavoratori”.

Gabriele Censi - TM6

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