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Il Comune si impegna ad assicurare, attraverso adeguati servizi sociali e sanitari, il rispetto del diritto alla vita, tutelando la maternità e l'infanzia nonché "il primario ruolo della famiglia nella società". E' questa la formulazione scelta dall'assemblea per il nuovo statuto comunale al termine di un dibattito che ha suscitato interesse e polemiche legate, per motivi di coscienza, a posizioni differenti e trasversali tra le varie forze politiche. Ben dodici sono state le proposte di emendamento allo statuto, ma l'assemblea (con l'eccezione della consigliera Anna Menghi e di Ivano Tacconi del Ppe e le astensioni di Carlo Babini dei Democratici e di Vitaliana Vialetti del Gruppo misto) ha poi convenuto sull'emendamento proposto dal consigliere Marco Blunno ("Macerata la mia città"). "La proposta - ha detto lo stesso Blunno - è ispirata al principio del diritto alla vita, ma con un passo in avanti: il Comune e l'Ausl garantiscono adeguati servizi sociali e sanitari dal concepimento alla fine della vita st essa; inoltre, nel vecchio statuto la parola maternità non appare mentre con l'inserimento dell'aggettivo primario è accresciuto il ruolo della famiglia nella società". Decisamente contrario il consigliere Placido Munafò (Comitato Anna Menghi), che poi non ha partecipato al voto: "escogitando questa formulazione i partiti hanno voluto evitare il voto secondo coscienza dei singoli consiglieri; perché non si vuole parlare del diritto alla vita dal concepimento?". A Munafò ha risposto indirettamente Alessandro Savi (Comunisti italiani): "in consiglio si può parlare di tutto, dalla guerra agli scioperi, ma non siamo liberi di inserire di tutto nel nostro statuto; questo emendamento rappresenta il volare alto della politica, non uno sporco compromesso". D'accordo Gian Mario Maulo: "per me la proposta sancisce la tutela e la difesa della vita e non è certo un cedimento ma una mediazione positiva, anche se non rappresenta l'ideale rispetto alle mie convinzioni". "Non è utile né necessario riaprire uno scontro su un tema del genere rispetto al concreto lavoro di redigere lo statuto comunale", ha affermato Uliano Salvatori (Fi). E hanno parlato di "passo avanti" e di "salto di qualità" anche Adriano Ciaffi (I popolari) e Riccardo Sacchi (An). Alla fine 29 consiglieri hanno approvato il testo a fronte, appunto, di due astensioni e due voti contrari. Altri temi sono stati poi discussi dall'assemblea che infine ha terminato il dibattito sugli emendamenti relativi all'intero articolo due della "piccola costituzione" del Comune. Da notare che al termine della "tre giorni" consiliare sono stati discussi 42 emendamenti ma ne restano ancora circa ottanta che saranno affrontati in una data da definire. In particolare, tra le altre cose l'assemblea ha poi voluto riaffermare la promozione e il sostegno alle aziende e all'imprenditoria con specifica attenzione alla microimprenditorialità nonché la valorizzazione dell'agricoltura distinguendo il territorio comunale tra città e campagna. Sancito anche il valore della sicurezza del lavoro e la prevenzione degli infortuni in un territorio ove le tragedie sul lavoro si verificano troppo spesso e, infine, la tutela e il rispetto degli animali
Tm6 Telemacerata
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