“San Severino ha il vanto, non comune alle piccole città di questa ed altre regioni, di possedere, fin dal secolo XVI, un acquedotto (…) L’acqua scende in città e sgorga abbondante dalla fondata di Piazza Grande e da altre fonti sparse. Le fontane sono nove in tutto, animate da sorgenti diverse”.
Inizia così il volume racconto di Egidio Pacella, docente all’Istituto comprensivo “Padre Tacchi Venturi” di San Severino Marche, dedicato alle “Storie alla fonte”. Questo il titolo della pubblicazione (32 pagine, stampa Grafica & Stampa, progetto grafico Fabio Cataldi) che porta a riscoprire ciò che è ancora oggi un’importante testimonianza del territorio. Il libro di Pacella è una sorta di viaggio che parte dalla fontana di Piazza e che arriva a Fonte Nuova, per poi proseguire verso la fonte delle Sette Cannelle, Sant’Anna alla Foresta, la fonte della Misericordia, quelle dell’Isola, del Leone, di San Lorenzo, della Pescara, di San Nicolò e di San Biagio. Passeggiando da una fontana ad un’altra l’autore poi celebra amici e conoscenti e raccoglie molte testimonianze del passato e del presente.
“La storia dell’approvvigionamento idrico e, in particolare, delle fontane di San Severino - spiega ancora il prof. Pacella nella sua pubblicazione - segue e ricalca le vicende storiche ed architettoniche della maggior parte delle città italiane dall’alto Medioevo all’età moderna. L’acqua, precisamente quella del fiume Potenza, è il “motore” di tante attività artigianali che hanno costituito l’asse portante dell’economia settempedana. Una fitta rete di canali distribuiva le acque del fiume agli opifici destinati alla concia delle pelli, alla tintura della lana, alla produzione di vetro, colori, carta e gesso“.
L’ultimo capitolo del lungo racconto, che è divenuto un libro, il professor Pacella lo dedica infine all’assemblea cittadina che nell’estate del 1967 che portò poi alla realizzazione dell’attuale acquedotto comunale.

Comunicato Stampa