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Ci sono segnali che indicano una crescente diffusione del disagio sociale. Lo ha detto l'assessore provinciale ai servizi sociali, Mauro Riccioni, concludendo i lavori di un incontro tra operatori ed amministratori locali, convocato dallo stesso assessore nella sede della Provincia a Macerata per avviare la "costruzione" dei Piani di zona previsti dal Piano sociale regionale. Riccioni ha riferito che nel solo secondo quadrimestre di quest'anno ben 350 nuovi casi - e "casi" significano persone - sono stati seguiti dai centri di salute mentale presenti sul territorio maceratese. Si tratta soprattutto di nuove forme di disagio sociale, come ad esempio le dipendenze dal gioco d'azzardo o dalle scommesse e per minori ed adolescenti da videogiochi o da internet. Le tradizionali problematiche sociali, come la tossicodipendenza, se fino a qualche anno fa riempivano il panorama degli interventi sociali, oggi sono quasi soppiantate da nuove e più subdole forme di disagio che emergono con maggiore fatica e quindi più difficile da individuare. I Piani di zona dovranno proprio monitorare i bisogni sociali presenti sul territorio e stabilire interventi adeguati. In sede di attuazione del nuovo Piano sociale, l'assessore Riccioni ha invitato le strutture territoriali ad invertire la metodologia di intervento. Non più programmare in base alla risorse disponibili, ma partire dalla domanda, spesso "nascosta", dei bisogni. L'adeguamento delle risorse alle necessità deve essere, insomma, la conseguenza. Il territorio della provincia di Macerata è suddiviso in cinque ambiti territoriali (Macerata, Tolentino, San Severino, Camerino e Cinvitanova-Recanati) i cui indirizzi di intervento sono dati dalle rispettive Conferenze di sindaci dei Comuni compresi nei singoli ambiti. Tutti dovranno presentare i Piani di zona alla Regione Marche entro il mese di febbraio 2003. L'indicazione emersa nell'incontro è quella di uniformare il più possibile i criteri di predisposizione dei Piani partendo dalla priorità già previste dalla disciplina di settore: sostegno alle responsabilità familiari, rafforzamento dei diritti dei minori, interventi di contrasto alla povertà, assistenza domiciliare, inserimento degli immigrati, prevenzione dalle droghe, attenzione agli adolescenti. La Provincia, attraverso l'apposito Coordinamento provinciale e con l'ausilio tecnico dell'Osservatorio per le politiche sociali, aiuterà la fase di avvio, cercando anche di perequare i ritardi accumulati da alcuni Ambiti territoriali. Nel corso dell'incontro, finalizzato essenzialmente ad individuare tempi e metodi di lavoro, è stato deciso di suddividere l'azione, sia a livello di coordinamento, sia a livello di Piani di zona, in quattro macro aree: giovani, minori, handicap, tossicodipendenze ed alcolismo.
TM6 - TeleMacerata
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