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San Severino Marche, martedì 7 maggio 2013
SANITA’: FELICIOLI DENUNCIA: “CI SONO CITTADINI DI SERIE A, B E POI B1 E B2. STIAMO PEGGIO DEGLI INDIANI NELLE RISERVE. LORO NON PAGAVANO BALZELLI”

“In sanità, cioè in quell’organizzazione che dovrebbe tutelare la salute delle persone, bene assoluto e primario, sembrano esistere marchigiani di serie a, con una dotazione organica da serie a, e marchigiani di serie b, con un organico si serie b. Fra questi ultimi, poi, ci siano quelli di b1, chi vive nella valle del Chienti, e quelli di b2, cioè chi vive nella valle del Potenza. Ma tutti, sia quelli di serie a che quelli si serie b1 e b2, pagano le tasse alla stessa maniera e con identici sacrifici”.
L’assessore alla Salute e vice sindaco del Comune di San Severino Marche, Vincenzo Felicioli, torna a ribadire con convinzione, a distanza di pochi giorni, le affermazioni in parte già presentate durante il Consiglio comunale aperto dedicato alla sanità ed ospitato al teatro Italia. La sua appare come una aperta denuncia che si conclude con un preciso richiamo: “Gli americani nell’800 racchiusero gli indiani nelle riserve ma almeno non li costrinsero a pagare, oltre che in termini di sopravvivenza, anche con balzelli”.
In un lungo j’accuse Felicioli analizza nel dettaglio, anche da addetto al settore, quanto è accaduto negli ultimi anni presso il “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche: “In maniera lenta, ma costante, e forse anche un po’ subdola, il nostro presidio è stato depotenziato: basti pensare al ridimensionamento dell’Unita Operativa di Oculistica, alla trasformazione della Unità Operativa di Chirurgia in week surgery. E non serve qui citare il mancato investimento in apparecchiature elettromedicali: per sostituire l’ecografo del Dipartimento Materno Infantile oggi si deve far ricorso ad una sottoscrizione tra i cittadini.Ora ci si dice che per motivi economici bisogna ridurre il numero di pazienti raggiungendo il 3,7 su 1000 abitanti, di cui 3 per mille per pazienti acuti e 0,7 per mille per pazienti lungodegenti. L’Area Vasta 3, che comprende la Provincia di Macerata ad accezione dei Comuni di Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino, dovrebbe ridurre, secondo la proposta in essere, da 4,13 a 3,7 per mille i posti letto riducendo gli acuti da 3,33 per mille a 2,64 ed aumentando i lungodegenti da 0,80 ad 1,01 per mille. Il che significa la perdita di 216 posti letto per acuti in tutta l’Area Vasta di cui 52 solo a San Severino, che costituiscono il 25% del totale, a fronte di una piccola decurtazione a Civitanova che ne perde 12 all’ospedale civile, passando da 199 a 187 (pari al 5,5% di 216) e 14 alla Casa di Cura Villa dei Pini, che da 105 passa a 91 (pari al 6,5% dei 216 totali). Recanati ne perde 63 passando da 73 a 10 (pari al 29,17% dei 216 totali). Macerata aumenta la sua dotazione di 8 posti letto per acuti, Camerino di 3. La valle del Potenza – prosegue nella sua analisi l’assessore Felicioli - perde quindi, tra San Severino e Recanati, 115 posti letto per acuti che se si aggiungono i 10 di Matelica diventano 125 (pari al 57,87% dei 216 totali). La valle del Chienti viene quasi compensata della perdita di Civitanova (5,5+6,5=12%), dall’aumento dei posti letto a Macerata e Camerino. Veniamo ora al confronto tra i dati che riguardano la Provincia di Ancona dove la riduzione dei posti letto totali (acuti e lunga degenza) è pari allo 0,5 per mille passando da 5,17 a 4,66 per mille e quella di Macerata dove dal 4,13 per mille si passa al 3,7 con una riduzione dell’1,6 per mille. Come dire chi ha meno avrà ancora di meno. Passiamo poi alla qualità dei servizi offerti ai cittadini soprattutto per quanto riguarda le patologie acute non traumatiche che colpiscono, in modo particolare, la popolazione più anziana e cioè l’ictus emorragico e non, e l’infarto del miocardio: in regione attualmente ci sono tre emodinamiche funzionanti tutti i giorni a ciclo continuo, in grado di eseguire una angioplastica, tecnica che riduce in maniera molto consistente la mortalità acuta post infarto del miocardio. Esse sono ubicate a Pesaro, Ascoli e a Torrette di Ancona e cioè in tutte le realtà provinciali tranne che a Macerata, dove l’emodinamica funziona solo alcuni giorni a settimana, e Fermo. Per quanto riguarda le Stroke Unit per la terapia dell’ictus – conclude da ultimo l’assessore alla Salute del Comune di San Severino Marche - ce ne sono una in provincia di Pesaro (Fano), tre in Provincia di Ancona (Jesi, Inrca, e Torrette), una a Fermo, una ad Ascoli Piceno (San Benedetto del Tronto) mentre Macerata ne è sprovvista”.


Comunicato Stampa

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