il tavolo istituzionale tenutosi lo scorso anno in Regione
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La sesta sezione del Consiglio di Stato, presieduta dal giudice Luigi Maruotti, si è definitivamente pronunciata sul ricorso proposto lo scorso anno dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Regione Marche contro la Agem, l’Adriatica Generazione Elettrica Marchigiana srl, società che, subentrata alla Tecnoplan srl, aveva chiesto il rilascio dell’autorizzazione per la costruzione e l’esercizio della centrale Turbogas di Berta di San Severino Marche. L’impianto a ciclo combinato, che doveva essere alimentato a gas naturale, avrebbe avuto una potenza di 370MW. “Finalmente possiamo cantare vittoria – commenta soddisfatto dopo la pronuncia dei giudici il sindaco, Cesare Martini, che sottolinea – Attendevamo con ansia il deposito delle motivazioni della sentenza del Consiglio di Stato dopo la pronuncia del Tar Lazio che era solo in parte sfavorevole alla realizzazione dell’impianto. Le conclusioni, che abbiamo letto con grandissima gioia, chiudono una lunga battaglia che portiamo avanti ormai da anni, se non ricordo male dalla campagna elettorale precedente all’insediamento della prima Giunta Martini, e che ci ha visto impegnati, come Comune, con tenacia e caparbietà al fianco di migliaia di cittadini settempedani e dei sindaci di Treia e Pollenza e della Provincia di Macerata. Merita un grande riconoscimento il governo regionale e il suo presidente che sono stati sempre al nostro fianco in questa battaglia ed hanno dato sostegno alle istituzioni del territorio. Devo dire che chi mi ha preceduto nell’amministrare la Città di San Severino Marche era invece piuttosto favorevole a realizzare questo impianto dal forte impatto e dalla devastante potenza sull’ambiente e sul territorio. Mi auguro che la pronuncia dei giudici del Consiglio di Stato serva anche per scongiurare anche altri ecomostri come l’elettrodotto Fano – Teramo dal quale il territorio non trae alcun beneficio a fronte di danni irreparabili ed irreversibili”. La sentenza del Consiglio di Stato sottolinea alcuni passaggi chiave nelle motivazioni conclusive richiamando più volte al Pear, il Piano energetico ambientale regionale. “Il diniego alla realizzazione della Turbogas - scrivono i componenti della sesta sezione - risulta motivato sulla base del fatto che l’intervento non è compatibile con il Pear in quanto la taglia dell’impianto, pari a 370MW, eccede ampiamente i valori massimi indicati dallo stesso. Il Piano non prevede il ricorso a poche grandi “macchine” di produzione energetica che risultano peraltro particolarmente esposte sotto il profilo del consenso sociale e della sicurezza ma, nella scelta della produzione distributiva, intende tener conto di un aspetto peculiare della realtà marchigiana: i distretti industriali. Molte delle iniziative proposte, in particolare quelle che impattano sul settore industriale, sono peraltro ritagliate su questa particolare forma organizzativa del tessuto produttivo. Si vuole così configurare un quadro che veda i distretti una sorta di incubatori di interventi innovativi ad alta valenza energetico ambientale”. Ma nella sentenza è anche scritto: “La deliberazione in esame giunge alla conclusione che appare preferibile, quanto alla localizzazione ed alle dimensioni degli impianti, di puntare su centrali a taglia media distribuite per aree industriali omogenee, pervenendo a definire quale tecnologia prioritaria la produzione elettrica da cogenerazione, che consente l’utilizzo di una parte cospicua del calore scaricato dalla centrale per usi finali aggiuntivi”.
Comunicato stampa
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