“Non appena ricevute a partire dall’ottobre del 2001 le segnalazioni su presunte irregolarita’ commesse dal funzionario poi indagato nella gestione dei fondi europei in materia di agricoltura abbiamo subito trasmesso alla Procura della Repubblica di Ancona tutta la documentazione pervenuta alla Presidenza. Tutte le segnalazioni pervenute, pur non facendo riferimento a dazioni di denaro, indicavano fatti che avrebbero potuto avere rilevanza penale.
Contemporaneamente l’Amministrazione ha deciso, in una prima fase di togliere al funzionario le pratiche contestate, e successivamente di spostarlo in un altro settore nell’ambito dello stesso assessorato. Dalla perquisizione e ispezione condotta ieri presso gli uffici dell’Assessorato all’agricoltura siamo venuti a conoscenza che gli indagati nella vicenda erano due. L’Amministrazione ha agevolato in ogni modo anche questa indagine presso la sede regionale. La condotta della Regione è stata di stretta legalità, per ottenere la massima chiarezza, e di ampia disponibilità a collaborare con la Giustizia. Questa mattina ci è stato formalmente comunicato il provvedimento cautelare emesso ed eseguito a carico di uno dei due funzionari per il quale è stato adottato il provvedimento di sospensione come prevedono le norme del contratto collettivo di lavoro. Dallo sviluppo dei fatti emerge con chiarezza che è il governo regionale a vigilare e a muoversi per assicurare correttezza e legalità. Parlare di tangentopoli è improprio. In tutte le vicende dell’Amministrazione, in particolare nei settori più delicati, la Giunta svolge un’azione preventiva di vigilanza ed opera in stretto contatto e in collaborazione con l’Autorità giudiziaria. Questa condotta, che ha ispirato fin dall’inizio la nostra azione, ha permesso di assicurare trasparenza e legalità.”


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