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Tolentino, giovedì 24 giugno 2010
PROSEGUE LA SOTTOSCRIZIONE PUBBLICA A SOSTEGNO DEL REFERENDUM CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA. APPELLO A TUTTI I CITTADINI SETTEMPEDANI

Prosegue, presso il Comune di San Severino Marche, la raccolta firme a favore dei tre referendum contro la privatizzazione dell’acqua. In queste settimane in piazza Del Popolo è stato ospitato anche un banchetto dove i settempedani hanno potuto sostenere la causa. Chi intendesse apporre la propria firma può però rivolgersi presso l’ufficio anagrafe aperto tutti i giorni, dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13.
“L’acqua non si vende, è un bene comune ed un diritto universale - spiega il vice sindaco ed assessore all’Ambiente, Sante Petrocchi, che ricorda - La nuova legislazione prevede l’ingresso dei privati nella gestione dei servizi pubblici, che avrà come effetto immediato proprio la privatizzazione dell’acqua. Non si tratta di una liberazione ma, come detto, di una vera e propria privatizzazione. Di fatto si passerà da un monopolio pubblico al servizio della collettività ad un monopolio privato per l’interesse di pochi. Con le conseguenze che si possono facilmente immaginare”.
Come detto sono tre i referendum in discussione. Il primo prevede l’abrogazione dell’art. 23 bis della legge n.133/2008, relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Esso propone di abrogare la normativa per cui entro il 2011 la gestione del servizio idrico passi obbligatoriamente o a soggetti privati attraverso gara o a società a capitale misto, in cui al privato spetti almeno il 40% e la gestione diretta del servizio idrico. Il pubblico, per statuto, resta vincolato alle scelte del privato. La norma da abrogare impone, inoltre, che per le società miste collocate in borsa, l’ente pubblico non possa detenere la maggioranza delle quote, ma solo il 30%.
Il secondo referendum fa riferimento, invece, all’abrogazione dell’art. 150 del Decreto legislativo n. 152/2006, relativo alla scelta della forma di gestione e alle procedure di affidamento. Esso propone di abrogare l’articolo di legge che definisce come uniche modalità di affidamento del servizio idrico la gara o la gestione attraverso società per azioni, escludendo la gestione diretta ad opera degli enti di diritto pubblico. Il terzo referendum, infine, propone l’abrogazione dell’art. 154 del Decreto legislativo n. 152/2006 limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito, ovvero eliminare i profitti dal bene comune acqua.

Comunicato Stampa

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