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Serravalle del Chienti, mercoledì 26 settembre 2007
10 ANNI DAL TERREMOTO

Il ricordo di quella tragica notte del 26 settembre 1997 e dei lunghi mesi che seguirono, il bilancio della ricostruzione a 10 anni dal sisma che colpì una vasta area dell’Appennino umbro-marchigiano, il futuro sviluppo dell’alto maceratese. Questi tre aspetti hanno caratterizzato la manifestazione che si è svolta questa mattina a Serravalle di Chienti, il comune maceratese che fu epicentro del sisma. A promuoverla sono state la Provincia di Macerata e la stessa Amministrazione comunale, che nel centro polivalente “Della Valle”, hanno accolto autorità civili e militari – ha presenziato il prefetto di Macerata, Vittorio Piscitelli – i Sindaci dei Comuni maceratesi maggiormente colpiti dal terremoto (tutti presenti con la fascia tricolare e i Gonfaloni comunali), numerosi cittadini del comprensorio.
“Gli occhi di quella gente che in pochi attimi aveva perduto la casa rimarranno sempre nei miei ricordi”, ha detto il presidente della Provincia, Giulio Silenzi che – all’epoca assessore regionale – fu in quei giorni presente sui luoghi del sisma insieme ai rappresentanti delle altre istituzioni. “Ma oggi, grazie anche alla tenacia, al sacrificio e all’impegno di tutti – ha proseguito Silenzi – abbiamo la soddisfazione di vedere il buon risultato di una ricostruzione che è stata rapida e che non ha guardato solo agli aspetti edilizi, ma anche a quelli socio economici, tanto che il temuto spopolamento non c’è stato, anzi in questo comprensorio si registra nel complesso una lieve, ma significativa, crescita demografica”.
La manifestazione, coordinata nei vari momenti dal giornalista Luca Romagnoli, si è aperta con il nuovo “Inno delle Marche” composto da Giovanni Allevi e con la proiezione di un video realizzato per la Provincia dal regista Gabrio Marinelli in cui le immagini degli edifici crollati si alternano a quelle che testimoniano la ricostruzione. Il sindaco di Serravalle, Rinaldo Rocchi - il quale ha ricordato come il patrimonio edilizio del suo comune risultò distrutto per l’85% - ha ringraziato coloro che all’epoca erano alla guida delle istituzioni locali (Vito D’Ambrosio per la Regione, Sauro Pigliapoco per la Provincia, Venanzo Ronchetti per il Comune), coloro che oggi si trovano agli stessi posti di responsabilità e i tanti protagonisti del volontariato e della protezione civile, ad iniziare dai Vigili del Fuoco, “tutti impegnati – ha detto – al di là del limite del dovere”.
La capacità di reagire con grande orgoglio dimostrata dalla comunità marchigiana colpita dalla tragedia del terremoto e la capacità di rimanere sempre unita e coesa sono state sottolineate dal presidente della Regione, Gian Mario Spacca, mente il suo predecessore, Vito D’Ambrosio, ha ricordato tre elementi che furono posti alla base della ricostruzione: “operare con velocità, in modo efficace e con trasparenza”. Un “modello di Ricostruzione” che per Giulio Silenzi rappresenta una “esperienza da consegnare alla storia” e che Franco Barberi, all’epoca Sottosegretario di Stato alla protezione civile, ha tenuto a portare ad esempio. Barberi ha ricordato che per la prima volta con il terremoto Marche-Umbria la gestione della Ricostruzione è stata affidata alle strutture amministrative locali e questa è risultata la “chiave” dell’efficienza, tanto da potersi affermare che si è trattato di una delle migliori “ricostruzioni post-terremoto” in Italia.
Ai problemi lamentati dal Comitato delle 148 famiglie dei cosiddetti “anticipatari” – presenti numerosi alla manifestazione – ha dato assicurazioni di una rapida soluzione il segretario generale della Regione, Mario Conti, che è stato responsabile dell’ufficio di coordinamento per la ricostruzione e lo stesso Conti ha ricordato che per completare in tutte le Marche gli interventi necessari occorrono ancora 1.600 milioni di finanziamenti.
La manifestazione è poi proseguita con la consegna di numerosi riconoscimenti, con l’inaugurazione di una mostra fotografica di Guido Picchio che testimonia i drammatici giorni del terremoto e con la presentazione di un libro del fotoreporter maceratese in cui le stesse foto sono accompagnate da quelle post-ricostruzione. Mostra e libro sono stati curati nell’allestimento e nell’edizione dalla giornalista Paola Verolini.


Comunicato stampa

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