La facciata della chiesa
Il particolare della scultura posta sul muro della chiesa
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La scultura di una testa, forse di un condottiero romano, è stata staccata dalla facciata di un’antica chiesa di campagna di San Severino, dove si trovava murata da secoli. Ma niente paura, stavolta il raid non è stato compiuto dai “soliti ignoti” sempre a caccia di opere d’arte e pronti a depredare i luoghi di culto disseminati sul territorio. A togliere da quella parete il reperto archeologico, per recuperarlo e metterlo al sicuro prima di un possibile furto, è stata infatti la Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche che, dopo un sopralluogo dello stesso soprintendente Maurizio Landolfi, ha provveduto al distacco della scultura e l’ha affidata al Comune di San Severino per una più sicura collocazione presso il Museo archeologico “Moretti”. La chiesa di provenienza dell’opera è quella del Santissimo Crocifisso, già di San Mariano, in località Colleluce. Come e quando sia finita sulla facciata dell’edificio non è ancora chiaro, ma si sa che il reperto – quasi certamente una stele funeraria – risale all’epoca romana. Incerta, al momento, anche la proprietà della scultura e della stessa chiesa, una delle più antiche del territorio settempedano, un tempo annessa a un importante monastero benedettino che venne distrutto nel 1241 dalle truppe dell’imperatore Federico II. All’interno dell’edificio si trova oggi un affresco della “Madonna col Bambino” che fece realizzare nel 1511 un abitante del vicino castello di Colleluce, Perozzo di Vagnarone.
Comunicato Stampa
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