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Tolentino, giovedì 4 maggio 2006
TANTISSIME PERSONE HANNO SALUTO COMMOSSE FRA MARIO GENTILI


Fra Mario a Roma, in occasione di un’udienza dal Papa Benedetto XVI.

Una grande e commossa folla ha voluto salutare per l’ultima volta, mercoledì 3 maggio, Fra Mario Gentili. La messa e le esequie si sono tenute presso la Basilica di San Nicola. Erano presenti tanti Padri Agostiniani e tutto il clero tolentinate. Tante anche le autorità tra le quali segnaliamo il Sindaco di Tolentino Luciano Ruffini ed il Sindaco di Colmurano, Fabrizio Ferretti, paese natale di Fra Mario. Tante le persone che hanno voluto essere presenti per dimostrare il proprio affetto a questo “piccolo” e umile frate, che per tanti anni ha saputo accogliere quanti arrivavano a San Nicola. Gioviale, simpatico, affabile, sempre sorridente, Fra Mario è stato un ottimo testimone ed un esempio da imitare, della modernità della Santità di Nicola e un po’ tutti, anche quelli che non sempre frequentavano il santuario, erano legati a lui da una sincera e profonda amicizia. A tutti, bambini ed adulti, mancheranno le sue battute, le sue dolci carezze, le sue amorevoli strette di mano. Anche ammalato ha saputo, con grande dignità, affrontare una grave patologia e con coraggio e serenità, da vero cristiano, ha saputo vivere gli ultimi giorni con grande forza interiore e spirituale. Diversi lunghi applausi hanno sottolineato le tante testimonianze e gli interventi che si sono susseguiti nel corso della funzione. Particolarmente commossi tutti coloro che hanno conosciuto in maniera personale Fra Mario. “Pur nel grande dolore della perdita – ha detto Padre Marziano Rondina anche a nome del Priore Padre Luciano De Michieli e di tutta la Comunità Agostiniana - solo ora che è morto possiamo parlarne con più libertà, tanto era schivo di fronte ad ogni lode per la sua vita virtuosa, per la sua grande capacità di dialogo e di comunicazione, per la sua intensa spiritualità. Da cinquant’anni, per tutti i pellegrini d’Italia e oltre, egli ha rappresentato l’immagine di San Nicola che accoglie alle porte della Basilica e del Chiostro, intrattenendosi affabilmente e creando legami di familiarità attraverso tutti i possibili collegamenti geografici, storici, culturali ed artistici, sempre conditi dalla sua allegra ironia e dai suoi giochi di parole. Si dovrebbe parlare – ha detto ancora Padre Marziano – della sua premura di qualificare il pellegrinaggio anzitutto come esperienza di fede e di preghiera, della sua capacità di raccogliere confidenze di dolore e di speranza, del suo singolare approccio con i bambini che con lui erano subito a loro agio, della sua grande capacità di suscitare l’attenzione dei giovani e degli adulti. La dote che lo caratterizzava era anzitutto la libertà interiore, sostenuta da grande equilibrio psicologico e da autentica esperienza di fede. La sua semplicità nascondeva la sua competenza e lo spessore spirituale forgiato con anni di sacrifici. Sembrava che avesse timore che gli ascoltatori gli dessero troppa importanza e quando l’ascolto diventava silenzioso e attento ecco una battuta o un gioco di parole che aprivano tutti al sorriso. Era un profondo e convinto frate agostiniano, pienamente uomo e pienamente cristiano. Nella comunità ha rappresentato sempre un punto sicuro di serenità, equilibrio e di intensa partecipazione. Viveva con intensa partecipazione tutte le vicende del Convento e del Santuario, sempre ricco di suggerimenti da dare per migliorare la qualità spirituale e per far conoscere il suo amato San Nicola in ogni possibile occasione. Tutti i tolentinati – ha concluso il Priore di San Giacomo in Bologna – lo ricorderanno per la presenza ed il contributo che dava a tutti i momenti di spiritualità e di preghiera presenti in Città. Tutti lo volevano con loro e lui si rendeva disponibile giorno e notte offrendo una forte testimonianza di spiritualità e un prezioso servizio di apostolato, senza preoccuparsi delle etichette di questa o quell’associazione, ma valorizzando e appassionandosi per tutto ciò che era buono e bello perché portava a Cristo. Rimangono alcuni segni che dicono del suo animo molto di più di quanto la conoscenza, l’affetto e l’ammirazione possono esprimere: il suo viso disteso e accogliente, i suoi occhi puri e luminosi, le sue mani giunte davanti al Santissimo Sacramento o mentre stringevano la sua testa durante le preghiere in coro. Tutto questo ci parla del suo grande rapporto con Dio e ora, mentre preghiamo per lui come per ogni defunto, ci si apre l’animo a invocare anche la sua intercessione e protezione, sicuri che sta dialogando con Gesù, con la Madonna, con S. Agostino e con S. Nicola… e certamente saprà far sorridere anche loro”.
Molto partecipato anche il messaggio inviato da Giovanni Scanavino, già Padre Provinciale e Priore della Basilica di San Nicola e attualmente Vescovo di Orvieto e Todi che ha scritto “Dicevo tempo fa che ad ogni centenario ci vorrebbe un Santo. Fra Mario ha risposto subito all’appello con la prontezza e l’entusiasmo che gli abbiamo sempre riconosciuto. Per i nostri tempi, Fra Mario è stato per me il novello Nicola per Tolentino. Non ha predicato e confessato e celebrato, ma con semplicità, buon umore e profonda convinzione, ha detto e presentato Gesù e Nicola a tutti noi e ha lasciato il segno più bello: un sorriso che al tempo di oggi è più che oro e argento”.
Nel corso della predica il Provinciale degli Agostiniani, Padre Giovanni Bellini, nel ricordare Fra Mario ha affermato “Siamo raccolti in tanti intorno a te, questa sera, per manifestarti il nostro affetto e riconoscenza e il nostro grazie. Siamo addolorati e con le lacrime agli occhi, perché il Signore ti ha sottratto al nostro sguardo, alla nostra consueta compagnia. Ma siamo contenti che ti abbia introdotto ad una vita più piena e gioiosa, ad una compagnia ben migliore della nostra. Eravamo tanto abituati alla tua persona, quando venivamo a San Nicola, che ora certamente ci mancherai e rimpiangeremo la tua presenza accogliente e affabile, premurosa e sorridente. Ti ringraziano, Fra Mario, perché ci hai insegnato tante cose con la tua vita. Anzitutto la semplicità della vita e l’umiltà, come fonte di gioia e di serenità. Schivo com’eri, finché eri in vita, non avresti mai permesso che ti facessimo festa. La possiamo fare solo ora. Eri contento di quello che eri e di ciò che avevi. Non avevi altre aspirazioni che fare bene il tuo dovere, svolgere le tue occupazioni giornaliere in questo Santuario, con affabilità, con gioia e con amore. Ci hai insegnato ad essere accoglienti e come si fa l’accoglienza. Soprattutto ci ha dato l’esempio di un amore forte e senza tentennamenti al Signore e a San Nicola. Ora – ha detto terminando Padre Bellini – tu hai raggiunto il vero traguardo della tua vita e sei felice. Noi ringraziamo il Signore che ti ha donato al nostro affetto: sei stato un vero dono per tutti noi. Ringraziamo San Nicola, che ti ha reso tanto simile a lui. Ringraziamo infine te, Fra Mario, dandoci appuntamento, quando anche noi varcheremo le soglie del tempo. Nell’abbraccio infinito del Padre, vorremmo scorgere la tua minima figura che ci viene incontro sorridente e ci dice: “volete che vi faccia da Cicerone per visitare il Paradiso?”.
Messaggi sono stati inviati anche dal Presidente della Provincia di Macerata Giulio Silenzi che nel telegramma ha espresso “le piú sentite condoglianze per la scomparsa di Frate Mario Gentili di cui desidero ricordare lunga opera a favore di pellegrini e turisti. la dedizione con la quale fra' mario per mezzo secolo si é prodigato per l'accoglienza di quanti da tutto il mondo hanno visitato la Basilica di San Nicola ha fatto di lui una figura di sicuro riferimento per la comunitá agostiniana ed un protagonlsta dell'azione religiosa e culturale che la Basilica svolge nel territorio della provincia di Macerata” e dal Sindaco di Tolentino “Fra Mario Gentili – ha affermato Luciano Ruffini – è stata per tutti i tolentinati e per tutti i pellegrini e turisti, in visita presso la Basilica di San Nicola, per oltre sessanta anni, la figura di riferimento. Perfetto “padrone di casa” ha sempre saputo accogliere chiunque con un sorriso ed una parola di conforto. Umile, sempre disponibile, dalla battuta pronta, è stato per tutti questi anni il “custode” e il “cultore” dei tesori artistici e religiosi del complesso monumentale della Basilica di San Nicola. Ci mancheranno la sua grande umanità, la sua infinita comprensione e la sua allegria. In tutti questi anni ha saputo interpretare e trasmettere a noi tutti i più alti valori della spiritualità di San Nicola”.
.Al temine delle esequie, in attesa della tumulazione presso la Cappella del Cimitero Comunale, dove tra l’altro riposano gli agostiniani vissuti presso il Convento di Tolentino, la bara è stata riportata a spalla nel “Cappellone” dove le spoglie di Fra Mario sono state vegliate. Tante le persone che sono sfilate, sino a tarda sera, per una preghiera o più semplicemente per l’ultimo saluto. Tantissime anche le testimonianze e gli aneddoti che sono stati lasciati sugli appositi registri preparati dalla Comunità Agostiniana per ricordare degnamente questo grande “protagonista” della vita della Basilica di San Nicola. E chissà quanti, nell’ammirare gli affreschi di Pietro da Rimini che ritraggono il momento della morte della Madonna e di San Nicola, vedendo il corpo di Fra Mario, hanno immaginato l’anima dell’umile frate, “ritornare bambina” ed in braccio al Padre far ritorno in cielo…. Fra Mario ce lo aveva raccontato, come solo lui sapeva fare, con tanta poesia, semplicità ed immediatezza, tante volte….



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