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All'alba di domenica prossima (27 febbraio) si apre la stagione di pesca nelle acque interne. Si stima che siano circa seimila i pescatori maceratesi pronti a gettare le loro lenze nelle acque dei fiumi, dei torrenti e dei laghi, salvo nei tratti dove è vietato per ragioni di ripopolamento ittico. Recentemente il Consiglio provinciale di Macerata ha rideterminato la classificazione provvisoria delle acque nelle tre categorie (A, B e C) fissate dall’apposita legge regionale. Nei corsi d’acqua di categoria “A”, quelli cioè di notevole pregio ittico-faunistico prevalentemente popolati da salmonidi (trote), è previsto il riposo biologico nei giorni di lunedì e venerdì. In questi giorni, pertanto non si potrà pescare e nei giorni consentiti sono previste limitazioni, tra cui quelle sul numero massimo di canne e di lenze utilizzabili. Per praticare la pesca sia nelle acque di categoria “A”, sia in quelle di categoria "B", (acque intermedie a popolazione mista, anch'esse sottoposte a regime di pesca controllata con limitazioni di capi catturabili) i pescatori hanno l’obbligo di annotare in modo indelebile su un apposito tesserino le giornate di pesca e i capi catturati (massimo 5 trote). Le sanzioni amministrative per chi viene sorpreso ad esercitare la pesca sprovvisto del tesserino variano da 50 a 150 euro. Rilasciato dalla Provincia o dalle associazioni piscatorie provinciali, il tesserino deve essere custodito insieme alla licenza di pesca e presentato ad ogni controllo da parte della Polizia provinciale o delle altre autorità di vigilanza. Esso dovrà essere riconsegnato alla Provincia a chiusura della stagione di pesca.
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