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Macerata, martedì 16 dicembre 2003
INQUINAMENTO ALGALE DEI LAGHI: RIUNITO IN PROVINCIA IL GRUPPO TECNICO




Su richiesta dell’assessore provinciale all’ambiente, Stefano Leoperdi, si è riunito oggi nella sede della Provincia, a Macerata, il Gruppo tecnico interistituzionale incaricato di esaminare la situazione dell’inquinamento algale dei laghi dell’alto bacino del Chienti, che ha determinato l’emergenza acqua per una buona parte del territorio di Tolentino. All’incontro hanno preso parte anche il sindaco Luciano Ruffini e l’ing. Pietro Pisciotta, direttore dell’Aziende acquedotto di Tolentino, che – per rifornire buona parte della rete acquedottistica cittadina – utilizza, previa potabilizzazione, l’acqua del lago Le Grazie. L’innalzamento a 4 milioni e mezzo di cellule per litro della “alga rossa” nel lago ha determinato una impossibilità per l’impianto di potabilizzazione a contenere le cellule litro entro il limite consentito di mille. Da qui l’ordinanza di divieto dell’acqua per uso alimentare che già da diversi giorni costringe gran parte delle popolazione a rifornirsi da autobotti e centri di smistamento. Il Gruppo tecnico ha deciso il mantenimento dell’ordinanza, in quanto solo un cambiamento delle condizioni atmosferiche può far scendere il livello d’inquinamento. L’alga “oscillatoria rubescens”, infatti, prolifera in base alla temperatura dell’acqua e alle condizioni climatiche. La siccità del 2003 ha influito negativamente e solo l’arrivo di piogge potrebbe repentinamente abbassare la concentrazione algale riportandola sotto la soglia di attenzione che sul Lago di Fiastra, il bacino più a monte, dove l’alga si è da anni radicata, è stata notevolmente superata in questi giorni, fino a raggiungere i cento milioni di cellule. E l’acqua del Fiastra, a “cascata”, porta l’alga nei laghi a valle (14 milioni e mezzo in questi giorni a Caccamo e 4,5 a Le Grazie). Per interrompere questa “contaminazione” a valle, l’ENEL – rappresentata all’incontro da due suoi dirigenti – si è impegnata a tenere sospesa la turbinazione della centrale che utilizza l’acqua del lago idroelettrico di Fiastra, almeno fino a quando le condizioni meteo non muteranno. Intanto Arpam e Asl continueranno il monitoraggio delle acque per valutare l’evoluzione dell’inquinamento algale. Il Gruppo tecnico terrà anche uno stretto rapporto con il Servizio di protezione civile affinché l’assistenza alle popolazioni che sopportano il disagio della situazione sia la più immediata e capillare possibile.
Stante la “delicatezza” di tutte le acque superficiali sotto l’aspetto dei possibili inquinamenti, l’assessore Leoperdi ha sottolineato l’importanza di interventi strutturali, come quelli avviati dalla Provincia per realizzare gli impianti di depurazione nel comprensorio di Fiastra-Acquacanina ed in questo contesto ha auspicato che l’Acquedotto del Nera possa rapidamente realizzare un ulteriore tratto della propria rete fino a Valcimarra, in modo tale da evitare in futuro alle popolazioni a valle l’utilizzo di acque superficiali per scopi alimentari.


comunicato stampa

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