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Macerata, martedì 10 giugno 2003
Consiglio, il punto sul servizio idrico e dibattito sulle ex casermette

Le problematiche del servizio idrico integrato, la nomina dei revisori dei conti e la proposta di utilizzo e valorizzazione del complesso delle ex casermette sono stati al centro del dibattito consiliare di ieri pomeriggio. Il Consiglio comunale ha brevemente dibattuto la questione del servizio idrico integrato, interessato da una evoluzione normativa la cui interpretazione ad oggi non è affatto chiara. L'argomento è stato proposto da un ordine del giorno della Casa delle libertà, poi ritirato per essere ripresentato qualora sia necessario alla luce delle evoluzioni interpretative della legge in materia. In proposito il sindaco ha precisato la linea del Comune in questo settore che intende valorizzare e rafforzare la presenza dell'Apm come ente gestore.
Nominati poi i revisori dei conti (alla votazione, segreta, non hanno partecipato i consiglieri del Comitato Anna Menghi perché esclusi, a loro dire, dalla scelta del revisore proposto dalla minoranza). Sono stati riconfermati i tre professionisti attualmente in carica, ovvero Franco Bignati presidente (22 voti), Giuseppe Pretini (19 voti) e Stefano Quarchioni proposto dalla minoranza (17 voti).
Illustrata poi la proposta per il riutilizzo e la valorizzazione del compendio immobiliare di proprietà demaniale dell'ex casermette, in via Roma. Un quadrilatero di 74 mila metri quadrati di estensione, in posizione centrale, con una capacità volumetrica prevista dal vigente piano Regolatore di 230 mila metri cubi, che l'Amministrazione intende riconvertire utilizzandolo come centro direzionale per uffici pubblici e privati integrandolo nel tessuto urbano; "un'occasione irripetibile per lo sviluppo della città, una riqualificazione urbana di grande portata per rilanciare e potenziare il ruolo di Macerata come capoluogo provinciale", ha sottolineato l'assessore Mauro Compagnucci.
Da qui l'avvio da parte del Comune di un'iniziativa di coordinamento e di indirizzo con i referenti statali (il complesso appartiene al Demanio) che ha portato ad un incarico all'architetto Massimo Carmassi di Firenze per la formulazione di un'idea progettuale ed urbanistica relativa alla struttura, soluzione valutata positivamente dagli interlocutori locali dell'amministrazione dello Stato. "Si tratta di un?idea progettuale, non di un progetto esecutivo, né di un piano urbanistico", ha precisato ieri l'assessore Mauro Compagnucci presentando al Consiglio il lavoro di Carmassi "come tale può essere rimodulato e rivisto, ma costituisce il presupposto per proseguire sulla strada intrapresa e ottenere l'assenso formale da parte dell'Agenzia del Demanio, alla valorizzazione e riqualificazione dell'area in linea con le aspettative del Comune e della città. L'approvazione della deliberazione - ha concluso l'assessore - costituisce un assenso formale da parte del Consiglio alla politica ed all'indirizzo intrapreso dal Comune per la valorizzazione della struttura".
Il dibattito che si è aperto sull'argomento ha fatto registrare opinioni divergenti. Critiche alle scelte progettuali sono venute dal consigliere Mario Crucianelli di An che ha chiesto la votazione segreta perché ciascuno si esprima liberamente sulla proposta. Più incentrato sull'aspetto politico l'intervento di Placido Munafò (Comitato Anna Menghi), che vede nell'iniziativa una ulteriore operazione a favore dei privati, dato il forte sbilanciamento a favore dell'edificabilità privata prevista nel progetto (105 metri cubi parte demaniale destinata a sede uffici e 125 mila metri cubi di negozi, abitazioni e uffici). Metodologia inopportuna secondo Pierfrancesco Castiglioni (An) in quanto le idee di Carmassi non potranno sortire alcun effetto senza la sottoscrizione preventiva di un protocollo di intesa con l'agenzia del Demanio. Contrario, invece, al trasloco di uffici pubblici nell'era ex casermette il consigliere Gianmario Maulo (I Democratici Città dell'uomo) perché ritiene sia una struttura strategica alla crescita del capoluogo cittadino sia dal punto di vista direzionale che per le attività economiche. Contrario alla depauperazione del centro anche il consigliere Gabrio Fioretti (Fi), che ha proposto di discutere con la città e le categorie sociale ed economiche l'utilizzo dell'ex Saram. Perplessità sull'operazione espresse dal consigliere Ivano Tacconi (Ppe) che vedrebbe più consona la destinazione ad edilizia economica e popolare. Paolo Evangelisti dei Popolari per la Margherita ha espresso giudizi favorevoli all'iniziativa, alle scelte progettuali e soprattutto al ruolo centrale che l'amministrazione deve avere nell'operazione. La discussione proseguirà oggi pomeriggio.

TM6 - TeleMacerata

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