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Regione Marche, sabato 31 maggio 2003
Quadrilatero umbro-marchigiano

Le Regioni Marche e Umbria sono fermamente decise nel sostenere la necessità che tutte le opere stradali previste nel “quadrilatero umbro-marchigiano” debbano essere realizzate perché si tratta di infrastrutture “strategiche” per lo sviluppo non solo dell’area interessata, ma del sistema di comunicazione nazionale e chiedono al Governo precise garanzie per il finanziamento dell’intero pacchetto di interventi (il costo ipotizzato è di circa 1.817 milioni di euro), già previsti dal programma operativo della legge Obiettivo e successivamente inseriti nell’Intesa istituzionale quadro sottoscritta dalle Regioni Marche ed Umbria con il Governo, lo scorso 24 ottobre.
Tutto ciò è stato formalizzato in un “accordo” tra le due Regioni nel quale si conferma “la rilevanza strategica che assume per lo sviluppo dei rispettivi territori, del sistema di collegamento viario integrato tra le aree interne dell’Appennino umbro e la costa adriatica”.
Nell’accordo, firmato dai presidenti delle due Regioni, Vito D’Ambrosio e Maria Rita Lorenzetti, si indicano nel dettaglio tutte le opere viarie da realizzare che compongono il “quadrilatero”: dalla statale 77 Valdichienti, alla statale 76 Perugia-Ancona, alla Pedemontana, oltre ad interventi su altre arterie e le necessarie opere complementari.
Un altro importante punto dell’accordo sottolinea l’urgenza di appaltare tutte le opere così dette “cantierabili” e che sono per la Regione Marche quelle già finanziate con i programmi triennali ANAS, i fondi CIPE e la legge 61/98 ed oggi inserite in Legge Obiettivo (SS. 77 Sfercia- Collesentino II; SS. 76 Serra S. Quirico- Albacina: lotto Borgo Tufico - Galleria Sassi Rossi; Pedemontana: lotto Campo dell’Olmo (Fabriano) – Matelica;), mentre per l’ Umbria quella già finanziata con il Programma triennale Anas e per la quale è prossima l’emanazione del bando di gara (SS. 219 Branca – Fossato di Vico, della direttrice Perugia – Ancona).
Le Regioni Marche e Umbria, si afferma nell’accordo, “chiedono che l’intero Quadrilatero venga finanziato, nel rispetto degli impegni assunti dal Governo con il programma della Legge Obiettivo, consentendone la realizzazione in tempi molto rapidi, e quindi l’inserimento degli interventi nel Dpef in preparazione della Finanziaria 2004”.
“Le Regioni – si sottolinea nell’intesa - , preso atto che il Governo ha selezionato il Quadrilatero come progetto pilota su cui sperimentare forme di partenariato tra istituzioni, di collaborazione tra soggetti pubblici e privati e di integrazione tra diverse fonti di finanziamento, si impegnano ad individuare, di comune intesa, modalità operative da proporre ai Ministeri competenti che assicurino l’attuazione unitaria delle opere del Quadrilatero, individuando appositi strumenti anche mediante il ricorso alla finanza di progetto nella misura compatibile con l’economia dei territori”.
In ogni caso i presidenti D’Ambrosio e Lorenzetti ribadiscono “fondate perplessità di ordine normativo e finanziario sullo studio di fattibilità elaborato dalla Società “PRICE WATERHOUSE & COOPERS”, già manifestate in passato ed ora formalizzate nel testo dell’accordo.
Ciò non esclude affatto sia la validità di nuove ed innovative forme di finanza di progetto, sia la disponibilità delle due Regioni ad approfondire e verificare le ipotesi “poste a base dello studio di fattibilità” e che si possa, dunque, procedere alla realizzazione dell’intero progetto con il ricorso a forme innovative sia nella finanza che nella gestione del processo, purché preventivamente concordate tra le parti”.
La stessa scelta delle figure del soggetto attuatore unico e del “general contractor” potrebbe determinare soluzioni tecniche ed economico-finanziarie che le Regioni definiscono “accettabili”, a condizione però che questi soggetti siano “espressione dell’Amministrazione Centrale e di quelle Regionali e Locali e la cui costituzione va formalizzata con apposito accordo di programma”. “In tal senso – è scritto in conclusione dell’accordo - le Regioni si dichiarano disponibili, senza pregiudiziali ma nel rispetto dei principi della leale collaborazione tra Istituzioni, ad attivare in tempi brevissimi un tavolo di lavoro con i Ministeri competenti ed eventuali altri partners nazionali e locali, per definire in termini operativi tempi e modalità dell’esecuzione delle opere.




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