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Roma, giovedì 22 maggio 2003
Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini vince il premio del WWF Italia

Si e’ svolta stamane a Roma, presso la sede del WWF Italia, la cerimonia di premiazione dei “Panda d'Oro 2003”, i Diplomi per la Conservazione della biodiversita’ in Italia, con i quali il WWF ha premiato enti parco o amministrazioni pubbliche per i positivi risultati, conseguiti attraverso progetti concreti per salvaguardare specie e ambienti naturali. Con il Panda d’Oro, per il secondo anno, il WWF intende valorizzare le “buone pratiche” nel campo della tutela delle specie e degli habitat, promuovendo le tante esperienze, spesso poco conosciute, di progetti sul campo. Un buon segnale arriva dalle aree protette, per le quali sabato 24 si festeggia la Giornata Europea: su 41 progetti partecipanti al concorso, ben 18 sono stati promossi da parchi o riserve naturali (9 dalle Province, 3 dal Corpo Forestale dello Stato).
Per l’edizione 2003 del Panda d’Oro il WWF ha premiato quattro progetti. Tra questi spicca il Progetto di ricostituzione della fascia degli arbusti contorti e reintroduzione del pino mugo e dell'abete bianco da parte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini (vedi schede allegate). Si tratta di specie arboree tipicamente montane ma soppiantate in Italia dalla gestione forestale che ha favorito i faggi: secondo l’Inventario Forestale Nazionale, sono presenti circa 30.000 ettari di fustaie con prevalenza di Abete bianco, e WWF ne tutela una importante stazione in Abruzzo, nell’Oasi delle abetine di Rosello (CH). L’ambito riconoscimento e’ stato ritirato dal Presidente del Parco, Graziano Mariani, e dal Direttore Alfredo Fermanelli.
In occasione della Giornata Internazionale della Diversita’ Biologica, indetta dall’UNEP, il WWF ha scattato La fotografia dello stato della biodiversita’ in Italia, presentando il Dossier "BIODIVERSO E' BELLO". “E’ giunta l’ora dei fatti – ha dichiarato Gianfranco Bologna, Direttore Scientifico-culturale del WWF – Dobbiamo assolutamente dare seguito al Piano della Conferenza sullo Sviluppo sostenibile di Johannesburg, che prevede l’inversione del trend di distruzione della biodiversita’ entro il 2010. L’Italia deve salvaguardare la nostra grande ricchezza di biodiversita’. Purtroppo la legge delega al Governo sul riordino della materia ambientale sembra andare drammaticamente nella direzione opposta”.
Nel Dossier il WWF ha individuato le 20 specie piu’ a rischio d’Italia in base ai criteri IUCN e alla Lista Rossa Vertebrati d’Italia. In questa lista sono incluse la lepre appenninica, la lontra, la foca monaca, l’orso bruno e la tartaruga marina.
Il 68% delle specie presenti nella nostra fauna vertebrata e’ presente nella Lista Rossa della fauna minacciata di estinzione: 42 specie di pesci, 28 di anfibi, 34 di rettili, 170 uccelli nidificanti e 69 mammiferi. Il numero e’ approssimato per difetto poiche’, per diverse specie, le informazioni sono troppo frammentate. In percentuale la classe piu’ a rischio e’ quella dei pesci (56,3%), seguito dai rettili (40,8%) e dagli anfibi (40,5%). Preoccupa inoltre come per oltre il 50% delle specie esaminate il trend sia negativo, mentre appena l’8% delle popolazioni fa registrare un qualche aumento. La principale minaccia per la biodiversita’ e’ costituita dalle trasformazioni e modificazioni dell’habitat da parte dell’uomo. La bonifica delle zone umide, ad esempio, costituisce la prima causa di minaccia per il 77% delle specie di uccelli. Se l’uso massiccio di pesticidi mette a rischio soprattutto pesci e mammiferi (63% dei casi), la distruzione dei boschi (per sfruttamento economico o incendi) incide soprattutto su uccelli e mammiferi (62% dei casi). La competizione con specie straniere “invasive” e’ invece assolutamente trasversale, e colpisce tutte le specie indistintamente.
L’8,6% della nostra fauna - in totale 94.771 specie – e’ costituita da endemismi (4.777 specie, soprattutto invertebrati). Sicilia e Sardegna raggruppano il maggior numero di specie che vivono solo in Italia. Tra i vegetali il nostro paese conta circa 9.000 specie, di cui 5.600 piante vascolari. Di queste, 732 (il 13%) sono endemiche.

TM6 - TeleMacerata

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