E’ tornato a riunirsi, in Provincia, l’Osservatorio sulla ricostruzione post terremoto, costituito nel 1998 per seguire il processo di “rinascita” del territorio colpito dalle terribili scosse del ‘97. Ai lavori, coordinati dal vice presidente, Silvano Ramadori, hanno preso parte – fra gli altri - il dirigente della Regione, Mario Conti, il responsabile della ricostruzione nelle Marche, Cesare Spuri, il rappresentante dell’Anci, Leonardo Lippi, l’assessore provinciale ai Lavori pubblici, Dario Conti, i rappresentanti dei sindaci dell’area terremotata, Secondo Biordi (Sefro) e delle organizzazioni sindacali confederali, Fabrizio Rocchi (Cgil).
Tecnici e amministratori hanno fatto il punto sullo stato di avanzamento delle opere di ricostruzione a cinque anni e mezzo dal sisma, cercando di individuare le soluzioni migliori per accelerare ulteriormente il processo di esecuzione dei lavori e rinsaldare la collaborazione fra gli enti, specie a livello di settori tecnici, per snellire ancor più l’iter burocratico e non far inceppare il meccanismo di finanziamento dei progetti. Un importante risultato è l’apertura della Conferenza Regione - Anci per il terremoto ai rappresentanti dell’Upi Marche (Unione province italiane).
Sono stati presi in esame anche gli aspetti economici della ricostruzione. Ciò in considerazione anche del temporaneo blocco dei contributi statali, disposto dalla Finanziaria 2003. Al momento sono disponibili oltre 100 milioni di euro per mandare avanti i progetti di edilizia privata. Non ci sono soldi da destinare, invece, allo specifico recupero delle seconde case, per le quali servirebbero mille milioni di euro. Soddisfazione è stata espressa per il fatto che i fondi europei del “Docup Obiettivo 5b” sono stati utilizzati al 100 per cento e perché, grazie a costanti controlli, è stato possibile recuperare (e reinvestire) 175 milioni di euro provenienti da finanziamenti revocati o decaduti. Infine, per scuole (Istituto commerciale e per geometri e Liceo pedagogico a Cmaerino, Istituto professionale a Matelica), sedi municipali e altre opere pubbliche sono stati destinati oltre 20 milioni di euro derivanti dalle scorte del “Tellus Bond” (mutuo obbligazionario contratto dalla Regione).
Altra importante questione affrontata durante il vertice in Provincia è stata quella sul futuro dell’Osservatorio stesso. “Crediamo opportuno – ha detto il vicepresidente della Provincia, Silvano Ramadori – che questo organismo possa svolgere, d’ora in avanti, un compito di carattere più strettamente politico, finalizzato allo sviluppo socio-economico, in considerazione del fatto che la ricostruzione tecnica si avvia ormai alla fase conclusiva. La funzione dell’Osservatorio dovrebbe essere quella di favorire soprattutto lo sviluppo dell’entroterra maceratese, duramente colpito dalla crisi sismica e messo in ginocchio nella sua già ‘povera’ economia”, con adeguate infrastrutture ed incentivi ai settori produttivi”.
L’Osservatorio, infine, ha affrontato altre problematiche specifiche, come il rilascio dei container, la futura vendita delle casette di legno (che probabilmente saranno messe all’asta e il ricavato andrà al comparto dell’Edilizia residenziale pubblica), il razionale utilizzo di fienili e stalle prefabbricate (oltre 130, disseminati soprattutto nel territorio maceratese).

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