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Cgil, Cisl, Uil, Anolf, Centro di Ascolto, GUS, Aprile, Arci e Acli annunciano un presidio presso la prefettura di Macerata, in Piazza della Repubblica, Sabato 8 Febbraio dalle ore 10.00 alle ore 12.00; l’iniziativa fa parte di una campagna di mobilitazione a livello nazionale che culminerà in un presidio nazionale davanti al Ministero del Lavoro nei giorni 24-25 febbraio con l’obiettivo di avere dal Governo risposte e soluzioni concrete. Si acuisce - si legge in una nota - la drammaticità della condizione dei lavoratori extra comunitari che non possono uscire temporaneamente dal nostro paese e quindi sono letteralmente segregati, sono in balia di un mercato del lavoro estremamente mobile, ma la Bossi-Fini non gli consente di cambiare lavoro costringendoli a rimanere o ritornare alla condizione di lavoro nero, servile e sotto ricatti di ogni genere. Gli stessi datori di lavoro che volessero comportarsi correttamente, non sono assistiti ed aiutati. Il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione previsto dalla legge, strumento collegiale ed utile a gestire la complessità di questa materia, è stato scarsamente utilizzato in Provincia di Macerata, come nel resto d’Italia. La legge Bossi-Fini è nel caos, il sistema operativo è in tilt, a due mesi dalla scadenza dell’11 novembre sono stati regolarizzati a livello provinciale soltanto un centinaio di lavoratori a fronte di circa 3000 richieste. I dati delle varie Prefetture sono allarmanti ed oltre a mettere in luce la totale disfunzione del servizio evidenziano l’assenza di coordinamento e di collaborazione fra Ministero dell’Interno e Ministero del Lavoro, al centro ed in periferia, non solo sul piano operativo ma anche, soprattutto, sul piano politico-istituzionale.
TM6 - TeleMacerata
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