La Regione Marche ha assegnato i lavori per completare il risanamento del fiume Potenza. Il progetto prevede interventi di ripristino per gli ultimi 53 chilometri e raggiungeranno i centri abitati di Sefro, Pioraco e Fiuminata. L’appalto concluderà l’intera sistemazione del fiume (76 chilometri di lunghezza), dopo l’ultimazione dei primi due “stralci”: dalla foce a Villa Potenza, per complessivi 23 chilometri.
“La sistemazione del fiume Potenza – afferma l’assessore ai Lavori Pubblici, Giulio Silenzi – ha rivestito, per la Regione Marche, carattere di assoluta priorità, sia per quanto riguarda la progettazione sull’intero bacino idrografico, sia per lo stanziamento dei fondi necessari a realizzare le opere. Le progettazioni sono iniziate nel 2000, coordinando gli interventi dei Piani straordinari con quelli di bacino. In sostanza, s’è utilizzata l’emergenza per programmare un risanamento completo del corso d’acqua: dalla foce, alla sorgente. Una scelta che potrà essere presa a modello per le altre principali aste fluviali della regione, garantendo un elevato grado di sicurezza delle popolazioni contro l’alluvione”.
La progettazione è stata curata dal servizio Lavori Pubblici della Regione Marche. Le amministrazioni locali hanno condiviso le soluzioni indicate.
Sono stati analizzati diversi parametri scientifici di riferimento, come le portate di piena, i tempi di ritorno, la topografia e le verifiche idrauliche. È stata effettuata un’analisi storica e geomorfologia dell’intero corso d’acqua per riconoscere le sponde naturali dell’alveo, ricostruire gli argini e pulirli dalla vegetazione. Obiettivo degli interventi è quello di ridurre il rischio di esondazione, senza compromettere l’ecosistema, ma salvaguardo la naturale “dinamica fluviale” creatasi negli anni.
I primi due stralci (ultimati) di risanamento hanno riguardato le tratte “Foce – Ponte Becerica (9 chilometri) e “Ponte Becerica – Ponte Villa Potenza” (14 chilometri).
Gli ultimi due si spingeranno fino a Sefro, Pioraco e Fiuminata. Un tratto che presenta problematiche differenti rispetto a quelle affrontate in precedenza: il fiume scorre su un alveo più incassato. Di conseguenza le sponde sono soggette a una erosione maggiore, con pericolo per la stabilità delle opere presenti lungo i margini.
Le soluzioni progettuali adottate tendono a recuperare la sezione idraulica, attualmente occupata da vegetazione, e a rimuovere il materiale, fine e grossolano, di ostacolo, per riposizionarlo – all’interno della dinamica fluviale – con maggiore sicurezza.
Considerazione a parte va fatta per il tratto a monte del centro abitato di Pioraco, dove l’intervento si limiterà a un taglio selettivo degli arbusti, eseguito a mano, per salvaguardare il delicato e incontaminato ecosistema della vegetazione che occlude o crea pericolo al normale deflusso. Sono previsti anche altri lavori più “localizzati” per la messa in sicurezza delle sponde e lo svuotamento delle briglie che, ormai, hanno raggiunto il loro fisiologico riempimento. Attenzione particolare, infine, viene dedicata ai problemi rappresentati dal ponte sulla Provinciale Treia – Pollenza, in località Passo di Treia, e dal ponte delle Cartiere di Castelraimondo, che costituiscono un impedimento al libero deflusso, in caso di piena, limitando anche il trasporto dei materiali solidi.

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