La complessa vertenza dell’azienda cartotecnica di Castelraimondo, la Faber Carta, ha avuto un passaggio importante nell’incontro in Regione dove la proprietà ha presentato il piano rilancio aziendale che non prevede alcun esubero di manodopera.
Oltre all’assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli, che ha convocato le parti, alle Organizzazioni sindacali territoriali e aziendali, erano presenti il Vicepresidente della Provincia di Macerata, Silvano Ramadori, e il sindaco di Castelraimondo, Renzo Marinelli, che hanno seguito la vicenda fin dall’inizio.
L’ipotesi di rilancio aziendale è strettamente collegata al passaggio dell’intera quota azionaria della società al gruppo Beta Rotoli di Cerreto d’Esi, avvenuto nei mesi scorsi. Il suo Presidente, Celso Bellocchi aveva assicurato l’impegno al rifinanziamento della Faber Carta confermato dal piano presentato.
Attualmente le linee di prodotto principali sono due: patinatura, carta chimica e termica, e cartotecnica.
Il programma prevede un riequilibrio produttivo a favore della carta termica, in linea con lo sviluppo e le richieste del mercato.
Gli investimenti dal 2003 al 2005 per gli impianti saranno di circa 4 milioni e 200 mila euro, mentre nel 2003 saranno immesse risorse finanziarie per ulteriori 5 milioni di euro.
“Sono ragionevolmente ottimista – ha detto Ascoli al termine dell’incontro –, soprattutto per l’impegno a non operare alcuna riduzione delle 83 unità di personale attuali, ma anche per la volontà di rilanciare la qualità aziendale. Seguiremo da vicino la vertenza e fra alcuni mesi andremo a una verifica con azienda e organizzazioni sindacali sull’andamento del piano.”
Nel frattempo la ‘palla’ torna a proprietà e sindacato. Quest’ultimo, per esprimersi compiutamente sul piano, ha chiesto di approfondire tutti i termini del piano. Solo allora sarà possibile fare una valutazione effettiva.
Soddisfazione è stata espressa dal Vicepresidente della Provincia e dal Sindaco, preoccupati per le sorti occupazionali di un’azienda che nella zona rappresenta un polo produttivo importante e che nel 2002 aveva subito una flessione di mercato di oltre il 40%

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