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Regione, mercoledì 15 gennaio 2003
Aprovato il piano sanitario regionale




Il Piano sanitario regionale 2003-2005 è stato definitivamente approvato dalla Giunta regionale. La deliberazione è stata assunta anche alla luce dei pareri espressi dalla Conferenza regionale delle autonomie e del CES (Comitato economico e sociale).
Il provvedimento passa ora all’esame del Consiglio regionale che, insieme a quello già trasmesso nel mese di luglio sul nuovo modello di organizzazione del settore, completa la riforma offrendo una visione globale della sanità marchigiana.
Le ampie consultazioni svolte dal governo regionale hanno permesso di elaborare un progetto in grado di rispondere ai bisogni di tutto il territorio marchigiano con un’offerta dei servizi diffusa e qualificata.
Il Piano, nella sua impostazione, realizza una rivoluzione copernicana in cui al centro della programmazione non c’è più la malattia (sanità), ma la salute (welfare) del cittadino.
Gli standard che stanno alla base del piano sono quelli indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità per il 21° secolo: assistenza sanitaria di primo livello integrata e orientata alla famiglia e alla comunità, sostenuta da una rete ospedaliera flessibile ed efficiente; strategie multisettoriali per affrontare i condizionamenti della salute (prospettive fisiche, economiche, sociali, culturali e differenze di sesso) e assicurando la valutazione dell’impatto sulla salute; processo di partecipazione che coinvolga partner specifici.
Il governo regionale ha pertanto puntato su “Un’alleanza per la salute”, che non è solo uno slogan ma una strategia politica per ricercare sinergie tra cittadini, istituzioni, operatori, volontariato, rappresentanze sociali e il mondo della comunicazione.
Universalismo ed equità, solidarietà e sussidiarietà sono i principi basilari su cui poggia il raggiungimento dell’obiettivo politico di fondo: la salute è un bene fondamentale, garantito dalla Costituzione e pertanto non negoziabile. Il piano promuove l’uso razionale (non il razionamento) delle risorse. Ad ogni bisogno o patologia si dovrà rispondere con appropriatezza: ciò che serve ed è utile, senza sprechi ma senza lesinare nulla.
Alla Regione spetta il governo complessivo della sanità, alle Aziende la gestione, alle reti dei servizi il governo e la gestione clinica e agli Enti locali il governo e la gestione della salute.
Due i macro obiettivi per la salute: sviluppare una politica di promozione della salute e tutelare i soggetti fragili. Altrettanti per la sanità: riorientare e qualificare il sistema dell’offerta.
La promozione della salute avverrà attraverso i piani comunitari, pluriennali, elaborati e realizzati da una pluralità di soggetti, coordinati e gestiti dal governo locale, che impegnano risorse umane e materiali allo scopo di migliorare la salute della comunità. Un sistema di tutela dell’infanzia, dei giovani, della donna e degli anziani. La sicurezza come elemento della qualità della vita. Il miglioramento della qualità ambientale come determinante della salute.
La tutela dei soggetti fragili avrà al centro dell’azione la salute mentale, l’esclusione sociale, le persone disabili e le dipendenze patologiche.
La strategia è ben delineata : maggiore integrazione sociosanitaria, più prevenzione e meno spedalità.
Tutto questo si tradurrà in un maggiore sostegno finanziario ai Dipartimenti di prevenzione, ai SERT (tossicodipendenze), ai Dipartimenti della salute mentale e alle cure domiciliari integrate.
Nell’assegnazione delle risorse, il piano persegue l’obiettivo di spostare il 3% del fondo sanitario regionale dalla funzione ospedaliera agli altri servizi distribuiti sul territorio.
La riorganizzazione dell’offerta parte da un’analisi finanziaria del divario tra la spesa sostenuta e i finanziamenti assegnati alle Marche dal Fondo nazionale. Tra le cause strutturali di questi deficit l’eccesso dell’offerta ospedaliera rispetto agli standard di finanziamento, la duplicazione dei servizi e di funzioni (13 ASL, 4 AO e 1 IRCCS) e la scarsa attenzione all’organizzazione dei processi e del sistema.
Nel 2001, le funzioni ospedalieri hanno registrato presenze medie per 4939 posti letto per acuti a fronte dei 6908 disponibili. Con il 4 per mille si passerà a 5876 PL, sufficienti a soddisfare la domanda.
Il piano riclassifica le unità operative e le funzioni specialistiche, potenziando gli ospedali di rete e riqualificando le chirurgie.
Più spazio a lungodegenza e riabilitazione, RSA (1300 posti letto) e Residenze protette (2500 posti letto).
La programmazione sanitaria regionale, infine, agevolerà i percorsi di qualità, non più eludibili, per qualificare strutture, prestazioni e servizi erogati dal sistema regionale. L’appropriatezza, l’uso delle tecnologie, la reingegnerizzazione dei processi clinici e organizzativi, l’applicazione della carta dei servizi e la misurazione della soddisfazione dei bisogni singoli sono alcuni dei principali obiettivi di questo importante capitolo del piano.

TM6 - TeleMacerata

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